giovedì, 18 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeFioranoGli intellettuali e la Grande Guerra: Francesco Maria Feltri domani all'Astoria





Gli intellettuali e la Grande Guerra: Francesco Maria Feltri domani all’Astoria

FrancescoMariaFeltriL’Amministrazione Comunale di Fiorano Modenese, in collaborazione con l’associazione Le Graffette, Archimedia e Librarsi ricorda, a cento anni, la Grande Guerra  che portò anche nella nostra comunità lutti e dolore, rubando la vita di 79 giovani.

Domenica 29 marzo, alle ore 17.30, al Teatro Astoria, il prof. Francesco Maria Feltri è stato invitato dall’associazione Le Graffette a parlare degli ‘Intellettuali in guerra’, posizioni e testimonianze degli intellettuali italiani durante la Grande Guerra’, a cura di Archimedia con letture dei volontari dell’Associazione Librarsi. Sarà inoltre possibile visitare la mostra ‘Parole di guerra’ al Bla, dalle ore 17 alle ore 19.30.

Fiorano ha dato i natali ad una delle voci più famose della guerra: Paolo Monelli, gionalista e scrittore che ha raccontato la prima guerra mondiale nel  bestseller ‘Le scarpe al sole’, un diario personale e degli alpini che erano con lui. Arruolatosi volontario, combattente eroico che guadagnò tre medaglie di bronzo al valor militare prima di essere fatto prigioniero nel dicembre 2017, maturando un’avversione profonda per la guerra.

“Quello che portammo di nostro alla guerra non lo riportammo indietro, più: fu veramente una vita che ci fu tolta come la pallottola la tolse ai mille compagni segnati di fiamme o di mostrine al colletto. La nostra giovinezza più ingenua e più prodiga ha messo anch’essa le scarpe al sole, sulle ultime rocce riprese al nemico, gli ultimi giorni d’un tempo che due anni di distanza hanno favolosamente slontanato” e nel contempo scrive “E’ mia ricchezza segreta e indistruttibile questa esperienza che non vorrei non avere avuto.

A Spezzano ha soggiornato per lunghi periodi nel 1918 Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del movimento futurista. Scrive nei suoi Taccuini il 5 marzo: “Parto per Modena. Poi in tramvia a Maranello. Poi in omnibus campestre. Davanti dietro il cocchiere 6 nuove reclute di leva (ultima classe che si veste) cantano freneticamente ubbriachi: “Spezzano al crocicchio di due strade. Paese triste. Nebbia. Una buona camera. Stufa che fa fumo. Gelo o mi affumico come una lingua”.

Infatti, come conseguenza della disfatta di Caporetto, nel nostro territorio vennero sistemari i depositi di molti reparti combattenti. A Scandiano c’era quello dei bombardieri, mentre la scuola fu trasportata a Sassuolo e perfino le elementari di Fiorano vennero usate come scuole per soldati. Marinetti fu un interventista convinto: “Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore del liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna”.

Appariranno probabilmente anche queste voci nel racconto del prof. Feltri perché gli intellettuali ebbero una voce importante sull’opinione pubblica, divisa fra interventisti e neutralisti.

 
















Ultime notizie