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Marco Biagi, il Comune di San Lazzaro intitola al giuslavorista la nuova piazza posta all’angolo tra via Gramsci e via Caselle

inaugurazione_Piazza-BiagiSi chiude con l’intitolazione della nuova piazza al giuslavorista Marco Biagi, assassinato nel 2002, la “primavera della legalità” sanlazzarese. Presenti, oggi pomeriggio, all’inaugurazione, i familiari del giuslavorista, la moglie Marina Orlandi Biagi, la sorella Francesca, il figlio Francesco, accanto al sindaco di San Lazzaro, Isabella Conti, e all’economista Filippo Taddei. Grande partecipazione alla scopertura della targa che dedica la piazza a Marco Biagi “professore, giuslavorista, coraggioso riformista”. Presenti alla cerimonia le massime autorità cittadine, dal comandante dei Carabinieri, Maurizio Pallante, al comandante della Polizia Municipale, Nicoletta Puglioli, accompagnati dal viceprefetto di Bologna, dott. Alberto Dall’Olio.

“Dobbiamo chiederci oggi – ha osservato il sindaco Isabella Conti – perché gli assassini hanno ‘scelto’ Marco Biagi. E la risposta è che si trattava di un professore, ma prima ancora di uno studioso vero, che si impegnava nelle istituzioni e per le istituzioni, per il bene del proprio Paese. Una persona di una potenza rivoluzionaria. Perché la rivoluzione, come ho avuto occasione di ripetere agli studenti in questo mese dedicato alla legalità, non si fa con le urla, sbattendo i pugni sul tavolo, ma con la competenza, nel lavoro quotidiano fatto senza paura e con la schiena dritta, ognuno nel proprio ruolo”. Ecco perché, conclude Conti, è stato scelto Biagi: “Come nel 1927, quando il tribunale fascista, su Antonio Gramsci, dichiarò: bisogna impedire almeno per vent’anni a questo cervello di funzionare”.

“Se Marco Biagi fosse ancora tra noi – ha sottolineato nel proprio intervento Filippo Taddei, docente di economia alla Johns Hopkins University e da mesi sotto scorta per le minacce ricevute per il proprio contributo al “Jobs Act” – non so se sarebbe d’accordo con la nostra riforma del lavoro. Quello di cui sono certo è che se Marco Biagi fosse vissuto questa riforma si sarebbe fatta molto prima, e sarebbe stata una riforma migliore. Il professor Biagi aveva la rara consapevolezza che nessuno ce la può fare da solo, che ognuno di noi è solamente una piccola ruota di un ingranaggio”.

Via Antonio Gramsci, piazza Marco Biagi. Da oggi più vicini, anche idealmente, in una comunità sanlazzarese che ha voluto celebrarne la figura con un Consiglio Comunale straordinario, appena concluso in Sala di Città. Ad intervenire, di fronte ai consiglieri, alla Giunta, alla famiglia Biagi ed alle autorità cittadine, gli studenti degli istituti Enrico Fermi ed Enrico Mattei, che hanno lavorato sulla figura del giuslavorista. “Lo Stato siamo noi”, hanno osservato i ragazzi, accompagnati dai professori e dai presidi degli istituti. “Tutta la società è responsabile della morte di Biagi”. Tra i ragazzi, anche la sanlazzarese Valentina di Noi, studentessa del Mattei, che dedicherà alla figura ed al lavoro di Biagi la propria tesina di maturità.

Consiglio-straordinario

Ad accompagnare entrambi i momenti – sia in piazza Biagi, sia nel successivo Consiglio straordinario – le toccanti letture della Compagnia Teatro dell’Argine, dalla voce di Ida Strizzi che, citando brani autografi del professor Biagi, ne ha ricordato le difficoltà nel far parlare il diritto del lavoro con la scienza economica. La difficoltà per certa parte della società italiana – ha ribadito ancora, prima di scoprire la targa, il sindaco Conti – a tollerare il pensiero un uomo che intendeva il diritto come strumento di cambiamento, e non come fine in se stesso affinché nulla cambi.

Gli stessi concetti portati, il 4 marzo scorso, da don Luigi Ciotti, che aveva inaugurato la primavera della legalità sanlazzarese incontrando 250 studenti durante l’iniziativa “Legalmente Contagiosi”. Nell’occasione, era stata intitolata una piazzetta ad un altro grande rivoluzionario, Peppino Impastato, giornalista, poeta, nemico della mafia.

 
















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