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Tornano i “Tutor” per gli studenti disabili o Dsa

tutor-reggioSi apre un nuovo percorso per la realizzazione nelle scuole superiori reggiane del progetto Tutor, importante sostegno a favore degli studenti disabili certificati o con disturbi specifici di apprendimento (Dsa) che la Provincia di Reggio Emilia era stata purtroppo costretta a sospendere a causa dei pesanti tagli subiti. Le modalità del ‘nuovo’ progetto Tutor – che è stato possibile attivare grazie a una convenzione con e l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – sono state illustrate questa mattina dal presidente e dalla vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi e Ilenia Malavasi insieme al preside del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia Giorgio Zanetti, alla presenza dei dirigenti scolastici tra cui il referente della rete dei dirigenti delle scuole secondarie di secondo grado Maurizio Bocedi.
Viene dunque offerta una nuova opportunità di tutoraggio per i ragazzi disabili o certificati Dsa non solo attraverso i tirocini del Dipartimento di Educazione e Scienze umane di Unimore che prevedono fino a 360 ore di stage a partire dall’inizio del terzo anno del corso di laurea, ma anche tramite il riconoscimento successivo di crediti formativi (1 ogni 30 ore) per l’esperienza svolta direttamente tramite una scuola o una associazione di volontariato.

“Si tratta di un atto rilevante che conferma una importante azione di sostegno a favore dell’integrazione che, purtroppo, la Provincia era stata costretta a sospendere a inizio d’anno scolastico per mancanza di risorse economiche a causa dei tagli che il nostro ente ha subìto e continua a subire  –  ha detto il presidente Giammaria Manghi sottolineando  – Fortunatamente, grazie all’impegno della vicepresidente Malavasi e alla disponibilità del Dipartimento di Educazione, siamo riuscito a risolvere una situazione veramente paradossale perché, nonostante una chiara volontà politico-istituzionale di proseguire una felice azione legata all’integrazione avviata da oltre dieci anni, eravamo impossibilitati a farlo. Ci siamo riusciti ricorrendo a un nuovo modo di fare amministrazione, perché in questa situazione di crisi e di risorse che vengono meno è indispensabile  trovare strade diverse per non perdere l’anima, per non disperdere il grande patrimonio di servizi alle persone, a partire dai più deboli, che questa provincia ha realizzato nel corso di decenni – ha concluso il presidente della Provincia, ricordando anche il recente accordo sull’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili –  E lo abbiamo fatto rinnovando una proficua collaborazione con la massima espressione del nostro sistema educativo, l’Università”.

“Una Università – ha aggiunto la vicepresidente Ilenia Malavasi – che si è dimostrata attenta e disponibile per proseguire un progetto, che abbiamo avviato nel 2004 insieme a tutte le scuole superiori a favore dei ragazzi disabili e che dal 2011 abbiamo ampliato a quelli con disturbi specifici di apprendimento, che potrà compiere un ulteriore passo in avanti grazie al supporto  di studenti universitari preparati e adeguati”.

Anche il preside del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia Giorgio Zanetti ha definito “veramente rilevante questa sinergia a tre che si è venuta a creare ed alla quale l’Università tiene molto per ragioni persino di ricerca, oltre che di didattica: per i nostri studenti tornare a scuola dalla parte dello staff che presiede all’educazione, seguendo casi difficili e a volte anche dolorosi, rappresenta una grande opportunità che li farà crescere sul piano dell’esperienza e garantirà al Dipartimento una preziosa serie di relazioni col mondo della scuola”.

La soddisfazione degli istituti superiori è stata espressa dal referente della rete dei dirigenti delle scuole secondarie di secondo grado Maurizio Bocedi: “I tutor, in tutti questi anni, hanno rappresentato figure fondamentali per facilitare i ragazzi disabili o con disturbi di apprendimento: è fondamentale proseguire con questo progetto in crescita progressiva negli anni, che ora darà anche la possibilità ai futuri insegnanti di toccare con mano una realtà scolastica che, dal punto di vista degli studenti, è in continua evoluzione”.
















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