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Congiuntura costruzioni in Regione, indagine sulle pmi: un calo più contenuto

edilizia_10Resta un quadro difficile e molto complicato, ma forse la caduta del settore delle costruzioni ha raggiunto il suo punto più basso. In Emilia-Romagna, nel quarto trimestre del 2014, il volume d’affari perde l’1,8 per cento. Un dato negativo che colpisce soprattutto le imprese piccole e medie, ma che risulta attenuato rispetto alle precedenti rilevazioni. Il 2014 si è chiuso con un calo del 3,9 per cento, che ha interessato le imprese di tutte le dimensioni. In un anno scompaiono 1.663 imprese, la gran parte ditte individuali, tengono solo le società di capitali.

Queste alcune indicazioni dall’indagine sulla congiuntura costruzioni realizzata in collaborazione tra Camere di commercio, Unioncamere Emilia-Romagna e Unioncamere italiana.

Il volume d’affari a prezzi correnti, sceso dell’1,8 per cento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, rappresenta la contrazione più contenuta degli ultimi due anni.

Il 20 per cento delle imprese rileva un volume d’affari in aumento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Quindi forse si intravede qualche spiraglio. Era andata meglio, molto meglio, solo nel secondo trimestre del 2008. La tendenza negativa si allevia per le imprese piccole e medie, mentre si inverte e diviene positiva per le grandi imprese.

Nel complesso, il 2014 si è chiuso con una flessione del 3,9 per cento rispetto all’anno precedente, una perdita più contenuta di quella del 2013, ma più ampia di quella del 2012.

La tendenza negativa ha interessato le imprese di tutte le classi dimensionali senza sostanziali differenze. Il volume d’affari del settore nazionale si è ridotto nel 2014 del 6,7 per cento.

Il registro delle imprese A fine dicembre 2014 le imprese attive nelle costruzioni erano 69.716, quindi 1.663 in meno in un anno (-2,3 per cento). La riduzione è più ampia tra quelle operanti nei lavori di costruzione specializzati (-892 unità, -1,7 per cento) e più rapida per le attive nella costruzione di edifici (-4,0 per cento, -749 unità). La diminuzione è determinata dalle ditte individuali (-2,7 per cento, 1.333 unità) e dalle società di persone (-3,6 per cento). È elevata anche la flessione per i consorzi e le cooperative (-3,5 per cento). Solo le società di capitali mantengono la loro consistenza (+0,1 per cento).

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