Nei giorni scorsi, il Commissariato P.S. di Mirandola ha deferito alla competente Autorità Giudiziaria sei donne, di nazionalità marocchina, per il reato di rissa.
La vicenda, verificatasi a Mirandola alcuni mesi addietro, é scaturita dalla denuncia delle sei donne, le quali hanno tutte sporto querela per lesioni e minaccia nei confronti di alcune delle altre persone coinvolte.
L’episodio si è rivelato, sin da subito, piuttosto complesso non tanto per il fatto che quasi tutte le donne non parlano la lingua italiana, rendendo pertanto obbligatoria la presenza del l’interprete in sede di denuncia/querela, ma piuttosto perché ognuna di esse ha dato una versione discordante da tutte le altre.
Anche alcune contraddizioni emerse in sede di confronto delle denunce, ha contribuito a rendere nebulosa e di difficile ricostruzione l’intera vicenda.
Pertanto, si è reso necessario analizzare ogni singolo aspetto della questione, onde riuscire a fornire alla magistratura un quadro il più preciso possibile circa quanto avvenuto la sera in questione.
Pertanto, a seguito di raffronti ed ulteriori accertamenti, il personale del Commissariato è riuscito a stabilire che in realtà, due gruppi di donne si sono fronteggiate, aggredendosi sia fisicamente che verbalmente, arrivando persino a procurare lesioni mediante oggetti contundenti di fortuna, nonché coinvolgendo nella questione anche una donna di minore età.
Per tali motivi, il reato ascrivibile si è trasformato da “semplice” lesione e minaccia in un reato ben più grave ed infatti diversamente sanzionato, cioè la rissa.
L’ipotesi di reato, stante la laboriosa ma dettagliata ricostruzione, ha trovato immediato riscontro presso la Procura della Repubblica di Modena, ove il P.M. incaricato ha ritenuto di rinviare a giudizio B.A. di anni 46, C.A. di anni 31, E. M. di anni 40, E. O. di anni 24, Z. S. di anni 26 e di deferire alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni la sesta coinvolta, E. M. di anni 16, tutte ovviamente per il reato di rissa.
