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I sindacati Inquilini Sunia-Sicet-Uniat Modena: “no alla Tasi per gli inquilini”

No alla Tasi per gli inquilini. Lo chiedono i sindacati Sunia-Sicet-Uniat al Comune di Modena che si sta apprestando a varare le nuove aliquote delle imposte sulla casa, Imu e Tasi, per il 2015.
La legge prevede infatti la possibilità per i Comuni di deliberare una quota di Tasi anche a carico dell’inquilino (variabile dal 10% al 30% dell’importo complessivo della Tasi applicata sull’immobile), i Sindacati Sunia Sicet e Uniat chiedono però al Comune di Modena di non imporre alcun aggravio fiscale sugli inquilini, già in forte difficoltà a pagare canoni d’affitto per effetto della crisi. Il dato sugli sfratti per morosità incolpevole – circa 2.500 nella nostra provincia nel 2014 – testimonia la caduta del reddito legata alla crisi economica e alla perdita del lavoro.

Inoltre, Sunia-Sicet-Uniat fanno notare che nei Comuni che hanno già sperimentato la quota di Tasi a carico dell’inquilino, si sono evidenziate situazioni paradossali: a fronte di un complicato meccanismo di calcolo, l’inquilino è costretto a rivolgersi ad un Caf o a un commercialista, per poi scoprire che l’importo da versare è al di sotto del minimo che fa scattare il pagamento della tassa stessa.
In questi casi, anche per il Comune si profila un’attività ispettiva costosa e senza ritorno economico per l’Ente.

I sindacati inquilini auspicano dunque che, in vista della discussione in Consiglio comunale sul bilancio preventivo, la Tasi sugli inquilini non venga adottata. Giudicano invece positivamente la differenziazione delle aliquote Imu sulle case date in locazione a canone concordato, differenziazione che premia i proprietari che affittano ad un canone pari o inferiore al valore stabilito dai Patti territoriali siglati tra sindacati inquilini e organizzazioni dei proprietari.
Misure come questa vanno nella giusta direzione di calmierare i canoni di affitto, misure indispensabili per sostenere i redditi da lavoro e pensione indeboliti dalla crisi.
















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