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Mezzo secolo di scuola superiore reggiana in un volume

IpsiaLe scuole superiori – intese tanto come realizzazione e cura degli edifici, quanto come programmazione scolastica – rappresentano una delle principali competenze esercitate storicamente dalla Provincia. E lo rimarranno anche dopo la Legge di riforma 56/2014 sulle cosiddette  nuove Province.

In tale contesto, nell’ambito di un consolidato rapporto di collaborazione,  Provincia di Reggio Emilia e Istoreco, hanno di recente completato un lungo e meticoloso lavoro di studio e ricerca finalizzato ad approfondire vari aspetti dell’istruzione secondaria nella nostra provincia nell’arco del mezzo secolo che va dal 1962 al 2012. I risultati di questo lavoro sono confluiti nel volume “Una provincia che fa scuola. Aspetti dell’istruzione secondaria a Reggio Emilia (1962-2012)”. Curato da Mirco Carrattieri, Nadia Castagnetti e Alberto Ferraboschi e pubblicato da Edizioni Diabasis nel dicembre scorso, il volume sarà presentato martedì prossimo, 24 febbraio, a Palazzo Allende (ore 15, Sala del Consiglio provinciale). Dopo i saluti di presidente e vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi (che è titolare di una cattedra di lettera all’istituto Carrara di Guastalla) e Ilenia Malavasi (che ha la delega all’Istruzione ed è stata l’ultimo assessore provinciale alla Scuola) e della dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Silvia Menabue, sono previsti gli interventi del presidente di Istoreco Mirco Carrattieri, del soprintendente archivistico per l’Emilia-Romagna Stefano Vitali e di Giorgio Zanetti, direttore del Dipartimento di Educazione e Scienze umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

La ricerca esamina mezzo secolo di istruzione scolastica superiore nella nostra provincia a partire dal 1962, anno in cui venne istituita in Italia la scuola media unica, obbligatoria e gratuita. Nei successivi 50 anni l’istruzione secondaria è profondamente cambiata, seguendo e per certi versi influenzando, l’evoluzione del Paese. In particolare la Provincia di Reggio Emilia, sulla scia di una lunga e feconda tradizione di educazione e welfare locale, si è fortemente impegnata nell’ambito scolastico, specialmente nell’ordine superiore.

secchiIl volume ripercorre la vicenda storica della scuola secondaria reggiana degli ultimi 50 anni, attraverso le voci di amministratori, dirigenti scolastici, insegnanti e studenti; si esplora il suo rapporto con il modello di sviluppo locale; si offre un caso di studio utile a illuminare il quadro nazionale della scuola italiana del Novecento. Un ricco corredo statistico illustra la trasformazione quantitativa del sistema scolastico reggiana: completano il volume una documentazione fotografica sull’evoluzione dell’edilizia scolastica e un’ampia appendice comprendente la mappa degli archivi scolastici del territorio.

“I decenni trascorsi consegnano alla società reggiana del terzo millennio un ricco patrimonio di esperienze formative, una preziosa eredità che la “nuova Provincia” uscita dai recenti interventi di riordino istituzionale si accinge a raccogliere con rinnovato impegno – scrivono il presidente Giammaria Manghi e la vicepresidente Ilenia Malavasi nella presentazione – La programmazione provinciale della rete scolastica e la gestione dell’edilizia scolastica rimangono infatti fra le competenze più qualificanti attribuite alla Provincia quale ente con funzioni di area vasta dalla legge 7 aprile 2014 n. 56 sul riordino istituzionali degli enti.  Si apre dunque oggi una nuova stagione istituzionale che il nuovo Ente cercherà di interpretare al meglio con la consapevolezza che la scuola rimane una delle nostre funzioni fondamentali, non solo perché la legge di riordino lo ricorda, ma perché qui sta il maggior investimento di cui abbiamo bisogno per noi, i nostri figli e l’intero Paese”.

 
















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