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Reggio Emilia, legalità: fronte comune tra sindaci sulle videolottery

Prosegue l’impegno di Provincia e sindaci sul fronte della legalità e del contrasto alle infiltrazioni malavitose. Dopo l’Assemblea dei sindaci  e l’incontro tra prefetto Ruberto, presidente della Provincia Manghi e sindaco di Reggio Emilia Vecchi dei giorni scorsi, successivi all’operazione Aemilia, nel primo pomeriggio a Palazzo Allende nuovo vertice tra primi cittadini per dare concretezza agli impegni assunti.

Mentre sul fronte di un nuovo Protocollo di legalità ancora più restrittivo in termini di assegnazioni lavori, appalti e controlli sull’edilizia Comune di Reggio, Provincia e Prefettura stanno completando i contenuti del documento che verrà sottoscritto nelle prossime settimane, sindaci e Provincia hanno approfondito oggi in particolare il tema di sale scommesse e videolottery (Vlt), che a volte possono favorire nuove forme di insediamento della criminalità organizzata.

“Oltre a una piena collaborazione con le forze dell’ordine per quanto riguarda i controlli di queste attività, anche attraverso un tavolo di confronto per concordare le scelte urbanistiche promosse dagli Enti Locali e promuovere congiuntamente una politica di informazione e controllo in materia di gioco d’azzardo, l’obiettivo è quello di condividere con tutto il territorio provinciale l’iniziativa intrapresa dal Comune di Reggio tra il 2013 e il 2014, attraverso varianti al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) e al Piano strutturale comunale (Psc), finalizzata a introdurre un uso specifico per le sale scommesse da pianificare sul territorio solo attraverso il Piano operativo comunale (Poc) ovvero dopo l’approvazione del Consiglio comunale”, spiegano il presidente della Provincia e il sindaco del Comune di Reggio Emilia, Giammaria Manghi e Luca Vecchi, che nei prossimi giorni invieranno sul tema anche una formale richiesta alla Regione Emilia-Romagna. “Chiederemo più efficaci misure sanzionatorie, che oggi non abbiamo, intervenendo sulla normativa in materia, in particolare la Legge regionale 23 /2004, per rafforzare gli strumenti a disposizioni dei Comuni  in caso di non ottemperanza da parte dei responsabili degli abusi, prevedendo ad esempio il ripristino o l’eventuale demolizione delle opere realizzate difformemente alle previsioni urbanistiche ed edilizie”, aggiungono Manghi e Vecchi, sottolineando come “l’incontro di questa mattina rappresenti l’avvio di un lavoro comune tra tutti i sindaci per adottare azioni concrete di contrasto alle possibili infiltrazioni malavitose, così come previsto dal documento approvato il 31 gennaio scorso dall’Assemblea dei sindaci.
















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