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A San Felice sul Panaro la Giunta regionale: “Map chiusi entro l’anno, Regione parte civile nei processi antimafia”

incontroMezzo milione di euro aggiuntivi per accelerare la chiusura dei moduli abitativi provvisori. Interventi di semplificazione per rendere più snelle e accessibili le procedure di accesso ai contributi per imprese e abitazioni. E sul fronte della legalità, la Regione perseguirà l’obiettivo di bandire il massimo ribasso negli appalti pubblici e si costituirà parte civile nei processi sulle infiltrazioni mafiose per eventuali danni materiali e d’immagine derivanti dall’inchiesta Aemilia.

Lo ha annunciato il presidente e Commissario delegato alla ricostruzione Stefano Bonaccini che oggi ha riunito a San Felice sul Panaro prima la Giunta regionale poi il Comitato istituzionale e di indirizzo per il terremoto del 2012 (costituito dai sindaci dei comuni colpiti). Due occasioni per tracciare anche il programma di lavoro sui diversi aspetti e interventi della ricostruzione dei territori colpiti dal sisma.

Quello tenutosi a San Felice è stato il primo Comitato presieduto da Bonaccini: “Ritengo utile la partecipazione degli assessori al Comitato – ha spiegato – affinché abbiano contezza della situazione e delle possibili ricadute sulle loro competenze. L’obiettivo è che questo territorio  ritorni  ad essere più forte, più bello e sicuro di prima del sisma.

In riferimento all’inchiesta su ‘ndrangheta in Emilia-Romagna ed anche nell’area colpita dal sisma, Bonaccini ha aggiunto che “la Regione farà muro alle infiltrazioni malavitose”. A cominciare dagli appalti: “Puntiamo a “bandire” il ricorso al massimo ribasso negli appalti pubblici: un contributo positivo per la legalità”.

Inoltre – ha detto Bonaccini – “lavoreremo per semplificare le procedure e accelerare così la ricostruzione di case e imprese. Mentre, per quanto riguarda l’attività di assistenza alla popolazione, abbiamo due obiettivi: da un lato monitorare e rivedere i diversi strumenti, dall’altro legare sempre più l’assistenza al ripristino delle abitazioni”. Sui Map, Bonaccini ha annunciato di puntare alla chiusura e allo smontaggio dei Moduli abitativi provvisori alla fine dell’anno”.

L’assessore  alle Attività produttive e alla Ricostruzione post sisma Palma Costi ha precisato che “per le abitazioni saranno rese sempre più snelle e accessibili le procedure soprattutto per le pratiche di minore entità, creando le condizioni per velocizzare la presentazione dei progetti attraverso il rafforzamento di tutti gli strumenti di semplificazione procedurale, informatici ed organizzativi. Con un’attenzione particolare ai centri urbani. Per gli edifici ad uso produttivo, invece,  è necessario accelerare il processo di progettazione e presentazione delle istanze, nonché di concessione e liquidazione da parte delle strutture preposte, per assicurare liquidità al sistema”.

Per quanto attiene al Programma di ricostruzione delle Opere pubbliche e dei beni culturali, attraverso l’esecuzione dei Piani attuativi, è stata avviata la ricostruzione del patrimonio pubblico, storico testimoniale e religioso. Fondamentale sarà la prosecuzione delle attività delle commissioni  con il Ministero dei beni culturali, per velocizzare l’emissione dei pareri preventivi ed il lavoro di Comuni e della struttura tecnica commissariale, in modo da risolvere in tempo reale le criticità che via via sorgono.

“Si sta lavorando – ha aggiunto Costi – per ottenere dall’Ue la proroga per le aziende agricole. Mentre prosegue poi il dialogo della Regione con il Governo sui diversi temi che rimangono aperti per ottenere le altre norme primarie, necessarie ad accompagnare tutta la fase della ricostruzione”. E ha citato alcuni provvedimenti, quali la proroga dello stato di emergenza; l’attenzione alla Finanza locale dei Comuni (minori entrate, esclusione dal patto di stabilità e dalla spending review, proroga dei mutui cassa depositi e prestiti); lo sblocco della spesa del personale e l’assunzione di personale interinale; la proroga dell’esenzione IMU per i fabbricati inagibili; la proroga per restituire i mutui cassa depositi e prestiti per il pagamento di tasse e contributi da parte delle imprese; sicurezza sismica nei luoghi di lavoro; l’istituzione di “zone franche urbane” per accompagnare le piccole imprese che continuano ad operare nei centri storici e quelle che intendono rientrare con le loro attività; la quota di finanziamento mancante per completare la ricostruzione del sistema delle opere pubbliche.

IL PUNTO SU RICOSTRUZIONE E MISURE DI ASSISTENZA

 

ABITAZIONI

Sono 4.615 le ordinanze di concessione del contributo emesse dai Comuni per la riparazione delle abitazioni: concessi 939,3 milioni di euro, il 39% del totale di risorse stanziate.

Il 46% (430,2 milioni di euro) è già stato erogato.

Sono questi i dati relativi alla ricostruzione registrati dal sistema Mude (Modello unico digitale per l’edilizia) relativo alle abitazioni colpite dal sisma del maggio 2012.

Le unità abitative coinvolte nelle pratiche già accettate (in lavorazione da parte di comuni e tecnici) ammontano a 15.073 per un totale di oltre 24.421 abitanti interessati, mentre le unità ad uso economico ovvero immobili a uso produttivo, commerciale, uffici e depositi, interessate sono 4.367 unità.

La quasi totalità, oltre il 95%, degli edifici danneggiati e classificati con scheda AeDES, è entrata in procedura per il finanziamento (tra prenotazioni e istanze già inoltrate ai Comuni).

Le domande in iter per accedere al contributo presso i Comuni sono complessivamente 6.599 di cui quelle relative ad edifici con danni di tipo B e C sono 3.774 (di cui 736 pratiche accettate e 2.928 cambiali emesse) e quelle con danno E 2.825 (di cui 918 pratiche accettate e 1.687 cambiali emesse).

Ad oggi risultano erogati 430,2 milioni di euro, il 46% dei contributi concessi; nello specifico 132,8  milioni di contributi in pagamento per le pratiche B-C, 84,9 milioni per le E leggere e 212,5  milioni per le E pesanti.

 

IMPRESE

Secondo le registrazioni del sistema telematico Sfinge, delle 1.765 domande di contributo presentate (immobili, beni strumentali, scorte e delocalizzazione), sono 1080 i Decreti di concessione per 627,3 milioni di euro: di questi i decreti già in liquidazione sono 725 per un importo di oltre 204 milioni.

Delle 3998 prenotazioni raccolte a marzo 2014, circa 900 sono già in lavorazione nel sistema Sfinge. È in corso ora un monitoraggio delle restanti 3.000 pratiche, affinché professionisti e imprese ci confermino che procederanno entro 30 giugno.

 

Oltre ai contributi per la ricostruzione delle imprese sono state previste numerose forme di sostegno, tra cui gli aiuti per gli investimenti in ricerca e sviluppo e i contributi con fondi Inail a favore delle imprese con carenze strutturali nei capannoni e per le quali occorra aumentare la sicurezza.

  • La dotazione messa a disposizione dall’Inail (imprese con carenze strutturali nei capannoni) è di 74 milioni di euro: ad oggi, a fronte di 870 domande presentate per un valore complessivo di 26,6 milioni di euro, sono state assegnate risorse per 22,4 milioni di euro a 668 imprese.
  • Per il sostegno agli investimenti produttivi (ordinanza 27/2014) raccolte oltre 1.200 domande: ad oggi il contributo è stato concesso a 745 imprese per un ammontare di quasi 62 milioni di euro (che innescano investimenti per oltre 200,5 milioni di euro).
  • Con il bando per sostenere la ricerca (ordinanza 109/2013 e sue modifiche) sono già stati concessi contributi a 273 imprese per un totale di quasi 53 milioni di euro.

 

RICOSTRUZIONE BENI PUBBLICI

Ad oggi per quanto riguarda gli immobili pubblici danneggiati sono stati finanziati 947 interventi, per un totale di 562,9 milioni di euro, dei quali 298 su opere pubbliche per 157 milioni di euro, 467 interventi su beni culturali per 313 milioni di euro e 178 su scuole e università per 123 milioni di euro.

Il numero degli immobili pubblici danneggiati è 2.101 (il 79% hanno danni superiori ai 50mila di euro) per un totale di costi di recupero stimati di 1.698 milioni di euro.

Le risorse a disposizione (risorse pubbliche, cofinanziamenti e assicurazioni) ammontano a 952,9 milioni di euro.

 

I MAP (PMAR – PREFABBRICATI MODULARI ABITATIVI RIMOVIBILI)

Al momento è stato svuotato il 40% dei PMAR (Prefabbricati modulari abitativi rimovibili Pmar, comunemente definiti Map), rispettando la tabella di marcia che prevede che entro il 2015 vengano tutti smantellati.

A Mirandola già in questi primi giorni di febbraio è previsto lo smontaggio di circa 70 moduli dell’area PMAR del Quartiere 29 Maggio e parte del Quartiere Mazzone-Giolitti

Per le famiglie ancora ospitate in queste aree si stanno individuando diverse soluzioni: dall’assegnazione di un alloggio pubblico non appena finiti i lavori di ripristino dell’agibilità degli stessi, gravemente compromessi con il sisma, all’individuazione di un alloggio di proprietà privata disponibile per l’affitto, per il periodo necessario al rientro nella abitazione danneggiata abitata alla data del sisma.

 

Il dettaglio

I Moduli urbani realizzati sono stati 757, distribuiti in 7 comuni (Cavezzo, Concordia, Mirandola, Novi, San Possidonio, San Felice nel modenese e Cento nel ferrarese) dove il sisma ha provocato i maggiori danni e la disponibilità di abitazioni era insufficiente a fronteggiare l’emergenza.

Oggi ne sono ancora occupati 468 e vi abitano 1.400 persone circa. I numeri variano settimanalmente, grazie al costante impegno degli uffici comunali che ricercano altre soluzioni abitative per questi nuclei.

Solo nell’ultimo mese sono stati liberati 17 moduli abitativi urbani ed è in previsione, già nelle prossime settimane, l’uscita di almeno 26 nuclei assegnatari.

moduli

MAP RURALI

I Moduli rurali progettati per far fronte alle esigenze di continuità delle attività produttive agricole sono distribuiti in 29 comuni e sono in totale 240 moduli, per 590 occupanti (lavoratori, imprenditori agricoli e familiari). I primi moduli liberati nel 2014 sono stati riutilizzati per ulteriori esigenze sopravvenute.

 

CONTRIBUTO DI AUTONOMA SISTEMAZIONE (CAS)

Il numero dei nuclei famigliari attualmente assistiti con il Contributo di autonoma sistemazione (CAS)  è 4.021 unità, per un totale di 10.268 persone.

L’89% riguarda nuclei con abitazione classificata con danno E, mentre il restante 10% ha subito danni lievi. Il 78% dei CAS attivi riguarda la provincia di Modena – in particolare i comuni di Mirandola e Novi di Modena – e a seguire la provincia di Ferrara con i comuni di Cento e Bondeno.

 

ALLOGGI IN AFFITTO

Ad oggi i contratti di locazione temporanea con affitto a carico del Commissario delegato sono 255, con maggiore concentrazione nelle province di Modena e Ferrara. Questi numeri sono in costante evoluzione a seguito della naturale scadenza dei contratti e del contestuale inserimento nella procedura di assegnazione di nuovi alloggi privati disponibili per l’affitto.

 

 
















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