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Contratti di rete: insieme per crescere. Dati e prospettive di uno strumento giuridico sempre più utilizzato

tavolo-relatoriUn patto che rende stabili i rapporti tra imprese sotto l’aspetto organizzativo, ne rafforza il quadro competitivo per affrontare le sfide del mercato sotto diversi aspetti: semplificazioni sul piano lavoristico (assunzioni congiunte, distacco e co-datorialità), marketing più incisivo, ottimizzazione dei costi di gestione. Da questo punto di vista una novità è il  servizio “base” realizzato da InfoCamere, un software che consente di predisporre per via telematica un contratto di rete secondo i dettami della normativa vigente dopo una registrazione gratuita  sul portale http://www.registroimprese.it

“Il modello di aggregazione del contratto di rete (istituito dalla Legge 33/2009) rappresenta un possibile ed efficace approccio al superamento di alcune criticità presenti nelle nostre imprese. Vuol dire interdipendenza stabile e governata, che affida a un legame affidabile la possibilità di usare al meglio – in termini di risultati economici – la conoscenza posseduta dai suoi singoli nodi.

A fine dicembre 2014 in Italia erano ben 1.927 Contratti di rete che coinvolgevano 9.662 imprese, con un incremento di oltre un terzo rispetto al dicembre 2013, di cui 216 con soggettività giuridica.

A livello regionale, la Lombardia è la prima italiana per numero di imprese che hanno stipulato un contratto di rete (2.110), seguita da Emilia-Romagna (1.162), Toscana (996) e Veneto (789).

Il sistema delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna sta svolgendo un ruolo importante in questa direzione cercando di stimolare lo sviluppo di questo strumento, di questo nuovo modo di fare impresa attraverso  progetti come “Crescere e competere con il contratto di rete” di cui si è chiusa la terza annualità con un workshop nella sede di Unioncamere Emilia-Romagna. In tre annualità, sono state oltre 1.400 le presenze ai seminari, veri e propri laboratori di informazione, conoscenza e formazione sulle reti d’impresa che hanno offerto un momento di approfondimento agli operatori a cui sono state illustrate la normativa di riferimento e i vantaggi di questo tipo di strumento giuridico. Duecento sono state le imprese partecipanti ai percorsi di consulenza e assistenza personalizzati di accompagnamento; quindici i nuovi contratti di rete sottoscritti, tre le pubblicazioni sul tema.

“Relazione collaborativa. E’ questa la sintesi che descrive il contratto di rete, strumento giuridico con cui una impresa si aggrega ad altre imprese per accrescere la competitività sul mercato, mantenendo la propria autonomia. – aggiunge Claudio Pasini, Segretario Generale Unioncamere Emilia-Romagna – E’ sempre più utilizzato e questo conferma come occorra creare le condizioni per rafforzare il sostegno da parte delle Camere di commercio, Regione, associazioni di categoria in uno sforzo corale”.

L’attenzione con cui il pubblico ha seguito e interagito con i relatori ha confermato l’interesse crescente per questo modello di aggregazione tra imprese sempre più utilizzato.

“Il contratto di rete si sta confermando uno strumento dinamico, di valido supporto alle imprese nella competizione internazionale – ha detto Maurizio Torreggiani, presidente di Unioncamere Emilia-Romagna – E’ una innovazione organizzativa che sta prendendo sempre più piede in tutti i settori. Consente alle imprese di rimanere piccole, ma altamente qualificate. E’ uno strumento per ricostruire riposizionamenti strategici consentendo alle nostre imprese di trovare sbocchi di mercato nuovi alla nostra creatività, al design, a prodotti di qualità elevata”.

Interessanti le testimonianze aziendali di alcuni modelli di reti di impresa portate da Barbara Arbizzani del consorzio fidi Cofiter, da Paolo Franchini e Federico Parmeggiani della rete Rezdora che ha messo assieme cinque aziende del settore agroalimentare e Milena Cerdelli professionista della HIQ di Parma.
















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