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IMU, Coldiretti Modena: “Con mancata sospensiva fuorilegge migliaia di aziende”

Un incentivo alla chiusura delle aziende e allo spopolamento della montagna. E’ così che Coldiretti Modena giudica la mancata sospensiva, da parte della seconda sezione del Tar del Lazio, del decreto che fissa il pagamento dell’Imu per le zone montane a lunedì prossimo, 26 gennaio, costringendo centinaia di aziende agricole a non rispettare la scadenza della prima rata dell’Imu.

“Una scadenza in tempi così ravvicinati viola il principio della collaborazione sancito dallo Statuto del Contribuente – sottolinea il Direttore di Coldiretti Modena, Antonio Maria Ciri. Far pagare l’Imu sui terreni in base all’altitudine in cui si trova il palazzo comunale introduce una inspiegabile disparità di trattamento tra campi confinanti appartenenti addirittura allo stesso proprietario”.

L’applicazione del sistema altimetrico – ricorda Coldiretti Modena – prevede che a pagare siano le aziende il cui palazzo comunale si trova sotto il 280 metri, anche se i terreni sono ad altezze superiori. In Emilia Romagna molti Comuni si trovano nel fondo valle e i terreni sono ad altitudini maggiori e finiranno con il dover pagare l’Imu, mentre il loro vicino è magari esentato perché la casa del Comune si trova ad altezza superiore.

L’incoerenza del criterio di calcolo genera tensioni sul territorio e – afferma Coldiretti Modena – rischia di attenuare l’importanza della positiva scelta di differenziare l’imposta a favore degli agricoltori professionali, coltivatori diretti e imprenditori agricoli iscritti nella relativa gestione previdenziale, che continuano a godere, in zone montane o di collina sopra i 280 metri, della esenzione Imu. È perciò indispensabile – conclude Coldiretti – mantenere l’impegno a rivedere anche per il 2014 le evidenti incongruenze nei criteri per la delimitazione dei terreni agricoli in base all’altitudine.

Anche perché i tratta di cifre importanti. Secondo elaborazioni di Coldiretti Emilia Romagna, infatti, un’azienda di un imprenditore coltivatore diretto con una media di dieci ettari, con colture di seminativi, frutteti, vigneti e bosco, nelle zone collinari e montane dovrà pagare mediamente una Imu di 1.500 euro all’anno.
















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