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Alluvione, Vaccari al Senato: “Una data che Modena non scorderà”

“Domenica 19 gennaio 2014 è una data che Modena non scorderà. È impressa nella nostra mente insieme ad altre date come il 20 e 29 maggio 2012, che per noi emiliani significano paura e distruzione, ma anche senso del dovere, umiltà, forza e mutuo soccorso”: è così che il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari, in serata, ha cominciato, in Aula, a Palazzo Madama, il suo ricordo in occasione del primo anniversario dell’alluvione che ha colpito sette comuni della nostra provincia, Bastiglia e Bomporto in primis. Vaccari ha ricordato il sacrificio di Oberdan Salvioli e il grande impegno di amministratori, forze dell’ordine, vigili del fuoco, volontari ed esercito che, insieme, hanno saputo rispondere a una nuova emergenza nelle stesse terre che solo due anni prima erano state colpite dal terremoto. “Come per il terremoto, Modena e l’Emilia non hanno versato lacrime, ma hanno asciugato strade, case e capannoni – ha commentato Vaccari, citando l’editoriale di un giornale locale – E hanno combattuto: per ottenere i fondi necessari a una ricostruzione fatta di migliaia di piccoli o meno piccoli interventi; per rimettere la cura del territorio a un gradino accettabile nella scala di priorità di chi governa. Non è stato facile. Come per il terremoto. Ma se guardiamo a ciò che è stato, se ragioniamo sulle cifre dei danni e delle cure già approntate, vediamo che tanti passi avanti concreti e innovativi sono stati fatti. Con l’impegno di tutti, cittadini, imprese e istituzioni, con l’umiltà, la perseveranza e anche l’ingegno nel trovare soluzioni praticabili oltre ogni ostacolo, dalla burocrazia alla sordità di certi Palazzi, forti dell’esperienza fatta per ricostruire dopo il sisma del 2012”. L’alluvione modenese, pur nella sua drammaticità, vanta un primato: è l’unica in Italia per cui sono state stanziate risorse: “210 milioni di euro – ha elencato Vaccari – per i risarcimenti danni, di cui oltre 50 milioni per i privati, 15 milioni per 52 cantieri conclusi sugli argini dei fiumi, altri 23 milioni sempre per gli argini per interventi in corso di programmazione, 80 milioni per i danni alle attività produttive, 7 milioni e 400mila euro per il ripristino delle opere pubbliche danneggiate, delle strutture pubbliche sociali e sanitarie, religiose, sportive e dei beni di interesse storico-artistico”. Sono partiti anche i piani per rinforzare le difese: si lavora sulle arginature, sulle casse di espansione di Secchia, Panaro e Naviglio, sul reticolo di bonifica danneggiato. Quello che serve ora è una nuova legge sulle calamità naturali: “Una nuova legge – ha concluso Vaccari – a partire dal ddl a prima firma della collega Pd Chiara Braga che comincerà giovedì l’esame alla Commissione Ambiente alla Camera, che faccia tesoro della nostra esperienza, sul terremoto e su alluvione, come di altre esperienze nel nostro Paese. Questa sarebbe la migliore risposta per onorare Oberdan Salvioli assieme a quei tanti lutti che queste tragedie si sono portati con sé”.
















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