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Appennino modenese, molto negativo l’avvio della stagione invernale. Confesercenti: “Serve sostegno della Regione”

Appennino_Modenese_Cimone“Vorremo che le Istituzioni, a partire dalla Regione, prendessero coscienza che sta per profilarsi un disastro per la montagna modenese. Col rischio fin troppo papabile di mettere la parola fine alla voce turismo su di una parte del territorio”. Queste le considerazioni di Confesercenti Modena, riguardo quanto sta accadendo nelle principali stazioni sciistiche montane locali, a causa delle bizzarrie del clima e quindi dell’assenza di neve.

L’inverno che per ora non è inverno, sta infierendo con brutalità sul nervo scoperto delle località turistiche. “Il settore ricettivo e tutto quello che ad esso ruota intorno in termini di lavoro, è già paralizzato ad inizio stagione. Piste chiuse al momento e pure a Natale, significano: tre settimane di stagione in fumo che diventeranno quattro con quella natalizia, occupazione ed attività seppur stagionali letteralmente al palo e centinaia di migliaia di euro bruciati. Una batosta per gli operatori – dall’alberghiero, alle locazioni e alla ristorazione, di prenotazioni nemmeno l’ombra… – che, costretti ormai da tempo ad ogni sorta di sforzo e rinuncia pur di lavorare e tenere aperto (prezzi anche quest’anno che non sono stati ritoccati se non addirittura abbassati, contro costi e pressione fiscale in constante aumento) sono già costretti a riporre le speranze in capodanno”.

“Una situazione anomala – continua Confesercenti – in cui occorre trovare e in fretta, il modo di reagire. Pena la chiusura definitiva, non solo di altre attività, per altro in un numero fin troppo esiguo, quanto piuttosto dell’intero sistema turistico dell’Appennino modenese. Sia chiaro: rimane fondamentalmente valida la necessità/priorità di differenziare l’offerta in modo che si possano avere riscontri di richiamo e attrattività indipendentemente dal fatto che ci sia la neve d’inverno e il sole d’estate. Ma mai come ora sono le Istituzioni che debbono capire la dura gravità della situazione generatesi e le conseguenze fin troppo immediate che potrebbe avere per il territorio. Istituzioni che  debbono intervenire a sostegno dei comuni, delle strutture (imprese) e quindi di quegli imprenditori che sono l’ossatura economica portante del turismo in Appennino. Ci rivolgiamo alla Regione, affinché intervenga dunque al più presto attraverso forme di sostegno adeguato. Il turismo in Emilia Romagna e nel modenese quindi, rappresenta uno dei maggiori volani di sviluppo per il futuro. Salvaguardare e consolidare l’esistente, sostenendolo soprattutto in occasioni gravi come queste significa creare basi solide per le sfide che verranno e nuove opportunità di crescita” .
















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