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Mi ritorna in mente… la strenna natalizia 2014

NataleAmiciAncora una volta Amministrazione Comunale di Fiorano Modenese, Lapam Confartigianato, Fattore P, Sign Italy Poligraph, Ge.Fi. e Club Amici di Fiorano si uniscono per offrire un volume ai cittadini un libro strenna, stampato da Artestampa Fioranese, una tradizione consolidata che vede affollare il Teatro Astoria l’ultima domenica prima del Natale.

Quest’anno l’appuntamento è il 21 dicembre, alle ore 11, per la presentazione di ‘Mi ritorna in mente’, una antologia scelta fra i 105 scritti di Natale Amici, nei quali si racconta Fiorano dagli anni Trenta in poi, la sua cultura, la sua lingua, i costumi, i riti, i giochi, le stagioni, il lavoro. Sono racconti che Luciano Callegari ha trascritto e conservato, consentendo così di poterli oggi riproporre come straordinaria testimonianza della storia locale. Il volume è stato da lui curato, impostato graficamente da Silvia Pini, con il coordinamento editoriale di Luigi Giuliani, autore della prefazione.

Sul palco dell’Astoria, per presentare il volume ai Fioranesi, saliranno, oltre a Callegari e Giuliani, il sindaco Francesco Tosi, l’assessore alla cultura Morena Silingardi, il presidente Lapam di Modena e Reggio Emilia Luigi Munari e l’imprenditore Paride Pini.

Natale Amici racconta di come sia diventato telegrafista, di Fiorano ‘bel paese’, di campanili e campane, della lingua parlata dei ‘gataun’, degli aromi e dei profumi d’altri tempi, della ‘bugadera’, di muri e muraglie, della salita ai Ferri e al Ruvinello, dei ricordi di scuola, dei soldi e del loro lavoro, dei giochi dell’infanzia, dell’avvento dei motori, del Sasso, delle stagioni e della villeggiatura a Fiorano.

“E’ la Fiorano degli anni Trenta, Quaranta, Cinquanta la più raccontata in queste testimonianze di Natale Amici – spiega Luigi Giuliani – quando la povera gente accettava fatiche e privazioni, quando c’era una diffusa arretratezza economica, quando gli uomini facevano la fila per trovare un lavoro in fornace e le donne partivano per la risaia”. “I racconti, lasciati alla custodia dell’amico Luciano Callegari, servono a ricordare un paese, un territorio, che nell’ultimo mezzo secolo è mutato radicalmente sia nella trama del tessuto sociale che in quella delle diverse attività lavorative e produttive”.

“L’idea di una pubblicazione di racconti sulla vita locale di Fiorano negli anni passati mi è subito piaciuta – scrive il sindaco Francesco Tosi – anche perché da un po’ di tempo mi capita spesso di pensare alle cose che ogni giorno si perdono per sempre; quante conoscenze, quante ricordi, quante realtà del passato, quante abilità e sapienze col passare delle generazioni se ne vanno, per sempre, se qualcuno non le tiene in qualche modo in vita. La distruzione di ciò su cui è stata costruita la nostra civiltà e da cui deriviamo noi stessi, avviene tanto più rapidamente quanto più ci allontaniamo dalla scrittura e dalla lettura, dall’ascolto senza fretta dei ricordi dentro di noi e delle parole degli altri, specialmente degli anziani. Quando però ho avuto in mano le bozze del libro e ho iniziato a leggere, quella che era solo un’idea si è sciolta in una serie di sentimenti che, fino alla commozione, hanno sollecitato in me il riaffiorare di atmosfere antiche e la dolcezza di ricordi passati, sospinto dalla capacità di Natale Amici di trasmettere il fascino di un passato da lui amato”.

“Natale Amici è stato un protagonista della comunità di Fiorano – ricorda Luciano Callegari – in qualità di consigliere comunale e nel contempo un uomo molto attento a tutto ciò che avveniva perché ci teneva a salvaguardarne la cultura, impegnandosi nel Club Amici di Fiorano, poi al circolo La Rosta, raccontando il Novecento locale in una serie di memorie che costituiscono il più importante documento sulla vita quotidiana del paese: la scuola, i giochi, lo sport, la guerra, e personaggi vari. Un giorno m’invitò telefonicamente a casa sua per visionare tutto il materiale da lui elaborato, centocinque racconti manoscritti su fogli numerati, fiducioso che ne avrei fatto il giusto uso. Ho accettato l’impegno e per prima cosa li ho riscritti in digitale, sistemandoli e organizzandoli per essere pronti all’uso, consentendo negli anni la loro parziale pubblicazione mentre altri attendono di essere conosciuti”.
















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