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Fiorella Mannoia festeggia i suoi sessant’anni con disco e tour: ieri sera all’Europa Auditorium

Mannoia3Dopo oltre quarantanni di carriera di cui, contrariamente alle regole, la seconda parte tutta in ascesa, non credo che la professionalità di un Artista come Fiorella Mannoia sia da mettere in discussione. Ieri sera il più grande ed importante Teatro di Bologna, l’Europa Auditorium era gremito in ogni ordine di posti per assistere alla sua prima tappa bolognese del nuovo tour (la replica è prevista nella stessa location per il prossimo 22 Dicembre) .

Il nuovo spettacolo di Fiorella che accompagna l’uscita del suo nuovo doppio CD (una raccolta dei successi che hanno costellato la sua carriera ed una serie di brani d’autore per l’occasione cantati insieme agli interpreti originali), si rivela per certi versi più sobrio del precedente “Sud il tour”, qui sono solo i suoi musicisti storici ad accompagnarla: Davide Aru, Fabio Valdemarin, Diego Corradin, Luca Visigalli, Carlo Di Francesco… niente cori, niente ballerini di colore, niente strumenti etnici.

Una carrellata di canzoni importanti, tutte “anche le canzoni che cantano gli altri che, visto che io sono principalmente un’ìinterprete, non considero semplici cover e mi vergogno affatto di cantare”. Lo spettacolo è stato strutturato per periodi, caratterizzati anche dagli abiti di scena; inizia con un filmato che esce direttamente da un televisore d’epoca appoggiato sul palco, un documento originale del 1968 dove viene presentata dal Festival di Castrocaro una ragazzina quattordicenne. Si sente proprio il presentatore che annuncia: “Con <Un Bimbo sul leone>, ecco a voi Fiorella Mannoia” a questo punto si alza il candido sipario ed iniziano le note del brano di Adriano Celentano, esce una Fiorella in splendida forma con un completo glitterato (scarpe comprese) tipico dell’epoca. Il pubblico di ogni età che riempie il teatro è già in visibilio.

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Dagli anni sessanta del “Bimbo sul leone” (nel disco cantato insieme ad Adriano), si passa direttamente al 1981 quando Fiorella (saltando a piedi pari ivli anni settanta costellato da diversi 45 giri,  di cui qualcuno peraltro anche molto carino, e un primissimo approccio con la canzone d’autore insieme a Memmo Foresi,) si presenta al Festival di Sanremo con “Caffè nero bollente” di un esordiente Mimmo Cavallo, il brano viene programmato dalle radio e Fiore comincia ad essere invitata nelle varie trasmissioni musicali dell’epoca. Lo step successivo nella scaletta è la riproposta di “Come si cambia” di Mario Lavezzi, altra perla consegnata all’eternità che determinerà per Fiorella la svolta definitiva verso la canzone d’autore. Da quel punto in poi la scaletta è costellata da pietre migliori della canzone italiana, ecco così “Quello che le donne non dicono” e “La giostra della memoria” di Ruggeri “Amore bello” di Baglioni, “Le notti di maggio” e “C’è tempo di Fossati,  “La stagione dell’amore” di Battiato, “Una casa in riva al mare” di Dalla (peccato la mancanza di “Cara”), immancabile “Sally” di Vasco Rossi e sempre da brividi per la sua “In viaggio” dedicata ad una figlia immaginaria, poi via via fino a visitare gli autori più recenti come Tiziano Ferro, Niccolo, Fabi o Daniele Silvestri, finale travolgente col pubblico in piedi sottopalco con il singolo nuovo “Le parole perdute”, “Vieni via con me” e la sempre divertente “Il cielo d’Irlanda”.

Fiorella Mannoia è la dimostrazione vivente che non è poi così determinante avere una voce con un’estensione di quattro ottave, per essere apprezzati e credibili basta credere in quel che si fa, basta un po’ di umiltà e soprattutto tanto tanto cuore.

Buon compleanno Fiorella.

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