martedì, 16 Aprile 2024
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Jobs Act. Dell’Orco (M5S), espulso per i diritti dei lavoratori: “Con questo decreto la sinistra è morta”

“La cosiddetta sinistra, che sarebbe il PD , con l’approvazione del Jobs Act ha distrutto passo dopo passo le tutele dei lavoratori. In prima linea in questo massacro, oltre al Ministro delle coop rosse Poletti che a maggio mentiva spudoratamente dichiarando che l’articolo 18 non sarebbe stato toccato, anche il deputato emiliano Baruffi. Insomma, licenziamenti più facili per tutti con il benestare della maggioranza!” Lo dichiara il deputato modenese M5S Michele Dell’Orco, che ieri è stato sospeso dall’Aula di Montecitorio per la sua battaglia contro il Jobs Act e a favore dei lavoratori.

“Sono stato allontanato dall’Aula –dichiara il deputato- solo per aver ripreso con il mio cellulare i banchi del Governo, per protestare contro una delle tante assurde misure contenute nel decreto che prevede che il datore di lavoro possa video-controllare i dipendenti in barba a qualsiasi contratto e a decenni di lotte dei lavoratori. La risposta del Governo e della maggioranza a questa provocazione è stata la mia immediata espulsione, mentre i lavoratori purtroppo non potranno far altro che abbassare la testa a questo sopruso”.

“Il Jobs Act significa -cancellare decenni di conquiste dei lavoratori e con la sua approvazione muore definitivamente la sinistra. Rispetto alla riforma Fornero- spiega il pentastellato- sparisce del tutto il reintegro (tutela reale dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori) per i licenziamenti ingiustificati di carattere economico. Inoltre anche per i licenziamenti ingiustificati di carattere disciplinare sostanzialmente sparisce l’art 18. rimane solo l’indennizzo. L’unica nota positiva di questa giornata –conclude Dell’Orco- è l’accoglimento da parte del Governo del mio ordine del giorno che prevede un miglioramento degli standard qualitativi dei servizi offerti dai centri per l’impiego a partire dalla preparazione del personale ma ovviamente questa vittoria non basta a ripagare l’amarezza per l’approvazione di questo provvedimento”.

 
















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