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La Finanza sequestra apparecchi per la rilevazione automatica delle infrazioni semaforiche nei comuni di Imola, Castel San Pietro e Dozza

viabilita_semaforoLa Guardia di Finanza di Bologna, nell’ambito di complesse indagini svolte su  delega della locale Procura della Repubblica, sta sequestrando in queste ore  gli apparecchi per la rilevazione automatica delle infrazioni semaforiche  installati nei comuni di Imola, Castel San Pietro e Dozza.
Le investigazioni delle Fiamme Gialle sono scaturite, inizialmente, da una  specifica richiesta di approfondimenti pervenuta dalla Procura Regionale  della Corte dei conti sulle cause che avevano determinato l’annullamento di  numerosi verbali di accertamento per violazioni al codice della strada rilevate con detti dispositivi di controllo.
Le più ampie indagini successivamente sviluppate hanno consentito, in  particolare, di riscontrare che l’accertamento delle suddette violazioni era stato effettuato, contrariamente alle previsioni di legge, mediante l’utilizzo di dispositivi non direttamente gestiti dai competenti organi di Polizia  Municipale, bensì da una società di capitali a partecipazione pubblica non  titolata a svolgere compiti di prevenzione e accertamento delle violazioni in  materia di circolazione stradale.
I minuziosi controlli svolti hanno altresì permesso ai finanzieri del Nucleo di  Polizia Tributaria di Bologna di constatare che gli apparecchi non  rispettavano le prescrizioni del decreto di omologazione del Ministero delle  Infrastrutture e dei Trasporti, non riproducevano la documentazione fotografica prevista, erano utilizzati senza la presenza di agenti accertatori e  senza adeguata segnalazione per gli automobilisti, nonché con taratura non  regolare della tempistica della luce segnaletica gialla.
Il provvedimento – richiesto dal P.M. Antonio Gustapane della Procura della  Repubblica di Bologna – è stato emesso dal GIP del Tribunale felsineo nella  forma del sequestro preventivo al fine di evitare l’aggravamento o il protrarsi  delle conseguenze dei reati contestati.
Contestualmente alle operazioni di sequestro, sono in corso anche le  notifiche degli avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di quindici soggetti – tra cui amministratori, consiglieri e dipendenti comunali –  indagati, a vario titolo, per i reati di abuso d’ufficio e falsità ideologica  commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
















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