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Sicurezza sul lavoro, giro di vite dei Carabinieri ad Albinea

carabinieri-notteEstintori pochi e scaduti, cavi elettrici pericolosamente penzolanti, impianti aziendali senza le dovute condizioni di sicurezza per i lavoratori: questo lo scenario presentatosi durante un mirato controllo operato ad Albinea dai Carabinieri della locale Stazione che hanno operato in sinergia con i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro del capoluogo reggiano, personale dell’Arpa dell’ASL di Reggio Emilia e dell’Ufficio Tecnico del comune. Presente anche il Sindaco del comune di Albinea che ha voluto vedere in prima persona le condizioni in cui versava lo stabile adibito ad azienda dove vengono prodotti mosaici per conto di importanti stabilimenti produttivi ceramici della zona. Nonostante sia ancora vivo il ricordo del maledetto rogo sviluppatosi nel dicembre dell’anno scorso in un opificio tessile gestito da Cinesi a Prato che costò la vita a 7 operai, ancora una volta ci troviamo davanti, questa volta nel reggiano, ad uno stabilimento industriale fortemente carente dei minimi requisiti di sicurezza dove i 22 dipendenti lavoravano in ambienti, peraltro trovati in precarie condizioni igienico sanitarie, ritenuti ad alto rischio per la sicurezza degli stessi dipendenti. Durante il sopralluogo non è passata inosservata la presenza all’esterno tra i bancali aziendali di una cucina di fortuna, dove probabilmente i dipendenti si preparavano da mangiare in assoluta mancanza di condizioni igieniche. Precarie anche le condizioni igienico sanitarie e di sicurezza (impianti non a norma, muffe, alimenti scaduti) di un’abitazione attigua al capannone aziendale dove vivono i dipendenti. Ma no è tutto: oltre alle gravi sanzioni in materia di sicurezza e di igiene che verranno comminate all’imprenditore lo stesso è stato sanzionato anche con una maxi multa di oltre 10.000 euro per aver impiegato in nero 2 dei 22 lavoratori trovati lavorare durante il blitz scattato alle prime luci dell’alba di oggi.

 
















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