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Da Sassuolo a Firenze in visita al Corridoio Vasariano e alla Basilica di San Miniato al Monte

Corridoio-VasarianoL’Associazione Culturale  FORUM U.T.E.  di Sassuolo ha organizzato, per domenica 30 novembre 2014, una gita a Firenze con visita al famosissimo Corridoio Vasariano della Galleria degli Uffizi e alla Basilica di San Miniato al Monte, capolavoro del romanico fiorentino.

Il Corridoio Vasariano è un percorso sopraelevato che a Firenze collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti passando per la Galleria degli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio. Fu realizzato in soli 5 mesi per volere del granduca Cosimo I de’ Medici nel 1565 dall’architetto Giorgio Vasari, che già aveva realizzato l’attuale Galleria degli Uffizi. L’opera fu commissionata in concomitanza del matrimonio tra il figlio del granduca, Francesco, e Giovanna d’Austria.
L’idea del percorso sopraelevato era nata per dare opportunità ai granduchi di muoversi liberamente e senza pericoli dalla loro residenza al palazzo del governo, visto l’appoggio ancora incerto della popolazione verso il nuovo Duca e il nuovo sistema di governo che aveva abolito l’antica Repubblica fiorentina, sebbene gli organi repubblicani fossero ormai solo simbolici da quasi un secolo.
Il mercato delle carni che si svolgeva su Ponte Vecchio fu trasferito per evitare cattivi odori al passaggio del granduca e al suo posto furono spostate le botteghe degli orafi che ancora oggi occupano il ponte.
Fra le curiosità di questo passaggio sopraelevato c’è il giro intorno alla torre de’ Mannelli all’estremità del Ponte Vecchio, per la strenua opposizione della famiglia proprietaria di questo edificio medievale ad abbatterla. Al centro del Ponte Vecchio si aprono una serie di grandi finestre panoramiche sull’Arno in direzione del Ponte Santa Trinita. Di queste finestre, ben diverse dai piccoli e discreti oculi rinascimentali, ne esistevano due sopra l’arco centrale e Mussolini ne fece realizzate altre due nel 1938 in occasione della visita ufficiale di Adolf Hitler (maggio 1938) per stringere l’Asse fra Italia e Germania, visitando Roma e appunto Firenze.
Si dice che la vista fu molto gradita al Führer ed ai gerarchi nazisti che poterono goderne, e forse fu la possibile ragione che salvò il ponte dalla distruzione, a differenza della sorte di tutti gli altri ponti cittadini in seguito alla ritirata nazista. Come immortalato in un episodio del film Paisà di Roberto Rossellini, il passaggio sul Corridoio Vasariano sul finire della Seconda guerra mondiale era l’unico punto di attraversamento nord-sud della città. Nell’agosto 1944, questo passaggio fu spesso sfruttato dai partigiani per insinuarsi alle spalle delle file nemiche, che controllavano la parte della città a Nord dell’Arno, mentre la sponda Sud era presidiata dagli Alleati.
Oltrepassato l’Arno il corridoio passa sopra il loggiato della facciata di Santa Felicita e con un balcone, protetto dagli sguardi da una pesante cancellata, si affaccia direttamente dentro la chiesa, per far sì che i componenti della famiglia granducale potessero assistere alla messa senza scendere tra il popolo.
Attualmente il Corridoio vasariano fa parte della Galleria degli Uffizi, ed al suo interno sono raccolte la più vasta ed importante collezione al mondo di autoritratti e una parte di ritratti del seicento e del settecento.
Il percorso museale moderno inizia dagli Uffizi, appunto, e termina nel Giardino di Boboli presso la Grotta del Buontalenti. Per via della ristrettezza del corridoio e per esigenze di protezione delle opere, il Corridoio Vasariano può essere visitato solo su appuntamento in un gruppo guidato da concordarsi con la segreteria della Galleria degli Uffizi.
L’attuale basilica di San Miniato al Monte sorse dopo il mille sul preesistente Oratorio edificato da San Miniato, primo evangelizzatore e martire cristiano fiorentino. Vittima delle persecuzioni dell’imperatore Decio (249-251 d.C.), Miniato era forse un principe armeno: la leggenda vuole che dopo essere stato decapitato raccogliesse la sua testa e, rimessala sul collo, andasse a morire nella grotta sul monte alle Croci dove viveva da eremita e dove poi sarebbero sorti l’oratorio e la chiesa che porta il suo nome.

La costruzione del tempio, che resta il più bell’esempio di puro romanico fiorentino, ebbe inizio nel 1018 per volere del vescovo Ildebrando e proseguì fino al 1207. La facciata fu realizzata in marmo bianco di Carrara e verde di Prato (sec. XII-XIII) e divisa in due ordini raccordati fra loro da tarsie di forma romboidale che alludono all’opus reticolatum, la tessitura muraria romana tipica dell’età imperiale, la stessa ripresa da Leon Battista Alberti nel basamento di Palazzo Rucellai.
L’ordine superiore è sormontato da un mosaico su fondo oro del XIII secolo raffigurante Cristo in trono benedicente tra Maria e Miniato. In alto, sopra il frontone, una grande aquila in rame dorato ci ricorda l’Arte di Calimala, amministratrice fin dal 1288 dei beni del convento benedettino. La spettacolare facciata di San Miniato ispirò nel Quattrocento l’Alberti per il completamento di quella di Santa Maria Novella e nell’Ottocento il rivestimento delle facciate del Duomo e di Santa Croce.
Al suo fianco sono il Palazzo dei Vescovi, ora abitato dai monaci olivetani che si fanno carico della gestione della basilica, e i resti degli antichi bastioni, con la torre campanaria di Baccio d’Agnolo (1518) che pare quasi un frammento di fortificazione romana. Questo campanile, costruito in luogo dell’originale crollato nel 1499 e rimasto incompiuto, fu sfruttato militarmente durante l’assedio del 1529 su suggerimento di Michelangelo.
L’interno (dove le superfettazioni si susseguirono fino all’età barocca) è a tre navate, con un prezioso pavimento centrale a intarsio marmoreo (XI sec.) decorato dai simboli dello Zodiaco. Il presbiterio sopraelevato è formato da un raro complesso scultoreo romanico-toscano di ispirazione classica: altare, recinto a transenne marmoree (1207) e pulpito quadrangolare (opera di Giovanni di Gaiole e Francesco di Domenico) con leggio sorretto dall’aquila di San Giovanni Evangelista. Nel coro un mosaico con Cristo in trono benedicente (1297, restaurato da Alessio Baldovinetti nel 1491).
Sotto il presbiterio una cripta (sec. XI) con 36 agili colonne di provenienza varia e la volta affrescata con Santi e Profeti  da Taddeo Gaddi. Qui furono deposte nel 1013 le spoglie di San Miniato. Davanti, al centro della navata maggiore, la bellissima e raffinata Cappella del Crocifisso, un’edicola marmorea rinascimentale eseguita da Michelozzo (1448) per volontà di Piero de’ Medici come custodia del venerato Crocifisso detto di San Giovanni Gualberto, ora in Santa Trinita: sulla volta a botte terracotte di Luca della Robbia, sull’altare una tavola di Agnolo Gaddi.
La navata destra contiene, fra affreschi dei secoli XIV e XV, i resti di San Miniato, un altare con tavola cuspidata, capolavoro di Jacopo del Casentino, e l’ingresso alla Sagrestia, affrescata da Spinello Aretino con le Storie di San Benedetto (1387 ca. molto restaurata nel 1840), forse l’opera più importante di questo autore.
Nella navata sinistra la rinascimentale Cappella del Cardinale del Portogallo (1461-66), edificata da Antonio Manetti, allievo del Brunelleschi, per Jacopo di Lusitania, cardinale arcivescovo di Lisbona morto a Firenze nel 1459. Ha nella volta cinque medaglioni di Luca della Robbia e contiene un’Annunciazione a fresco di Alessio Baldovinetti (1466-67), una tavola (il cui originale è agli uffizi) di Antonio e Piero del Pollaiolo ed affreschi di Angeli in volo degli stessi. Il monumento funebre fu scolpito in marmo da Antonio Rossellino.
Nel chiostro, infine, un contributo del grande Paolo Uccello: i resti degli affreschi delle Scene della vita dei Santi Padri (1440 ca.), dipinti nella loggia superiore.

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Viaggio andata e ritorno  a Firenze in pullman

Quota di partecipazione, necessaria a coprire le spese organizzative e di trasporto,  € 80,00  a persona

All’arrivo a Firenze, dalle 10 alle 11, è possibile accedere alla Galleria degli Uffizi  oppure godersi la città per una passeggiata o la colazione in piazza della Signoria. L’ingresso al Corridoio Vasariano è previsto alle ore 11. La visita sarà condotta da  personale in servizio presso la Galleria degli Uffizi, mentre  la visita guidata alla Basilica di San Miniato in Monte sarà condotta da Luca Silingardi, storico dell’arte.

P A R T E N Z E

da Sassuolo, piazzale Risorgimento, ore 6.00
da Modena, piazzale della Motorizzazione Civile, ore 6.15

Per informazioni e per la P R E N O T A Z I O N E   O B B L I G A T O R I A,  da confermare nel più breve tempo possibile, Danira Guidetti Calabrese: 348 5495475
















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