La parola alla psicologia: “resilienza”, stando alla definizione scientifica, è “la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà”. In sostanza, è l’attitudine degli individui “a ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria umanità”. Quanto sono stati “resilienti” gli abitanti della Bassa Modenese e dei territori immediatamente a nord del capoluogo all’indomani del sisma del maggio 2012 e dell’alluvione del gennaio 2014, che li ha duramente colpiti due volte nel giro di appena un paio d’anni? Le persone resilienti sono coloro che, “immersi in circostanze avverse riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti”. Giovedì 30 ottobre il concetto sarà sviscerato presso l’auditorium di San Felice sul Panaro (ingresso gratuito; inizio alle ore 15:30) nell’ambito di un convegno dal titolo “Modena Resiliente, stress, approccio bio psico sociale, guadagnare anni di vita in salute”, organizzato dalla sezione geminiana dell’Associazione Italiana Donne Medico (AIDM). L’apertura dei lavori sarà affidato alla dottoressa Michela Guerra, ma interverranno imprenditori, dirigenti pubblici e privati, giornalisti, docenti universitari, volontari, esponenti degli ordini professionali, funzionari di banca e rappresentanti delle organizzazioni di categoria, che affronteranno il tema dei rischi del territorio, della salute e dei rischi dei luoghi di lavoro. La moderazione, l’analisi delle parole chiave del convegno e la votazione delle buone pratiche è stata affidata dall’organizzazione a Marco Aicardi e Andrea Panzavolta di formattiva.net, che coadiuveranno i relatori in ragione della provata esperienza in tema di formazione.
