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Una candidata sassolese in Regione, la reporter Annalisa Vandelli

Annalisa-VandelliC’è anche una sassolese tra i candidati in Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna nelle prossime elezioni del 23 novembre. La nota reporter Annalisa Vandelli, sorprendendo per primi gli amici, ha accettato la proposta della segreteria provinciale del PD ad essere inserita, come rappresentante della società civile, nella lista degli otto candidati modenesi che si contenderanno un posto in via Aldo Moro, a Bologna, sede del parlamento regionale emiliano-romagnolo. Sorprendendo tutti perché la quarantaduenne giornalista non si è mai schierata con alcun partito o movimento politico, non ha mai ricoperto incarichi pubblici, se non professionali, e nessuno, fino alla scorsa settimana, ha mai pensato a lei come una possibile figura ‘politica’ con ruolo istituzionale. Sensibile ai temi sociali e impegnata a raccontare le iniquità del mondo, la neo-candidata precisa però di aver sempre di fatto praticato un impegno ‘Politico’ con i suoi strumenti di lavoro, la penna e la macchina fotografica, incarnando direttamente nella sua vita i valori nei quali crede. In queste prime giornate di preparazione alla campagna elettorale ha avuto centinaia di testimonianze di stima e di affetto e, soprattutto la conferma di quanta voglia di cambiamento, di metodi, idee, persone ci sia nella gente di tornare alla Politica come servizio.

Solo poche settimane fa Annalisa Vandelli, senza nemmeno immaginare di essere alle soglie di una candidatura, in occasione delle Fiere d’Ottobre in Piazza delle Rose, aveva ricevuto dall’Amministrazione Comunale sassolese, per mano dell’Assessore Giulia Pigoni, un riconoscimento per la sua attività professionale e per contribuire a far conoscere il nome di Sassuolo nel mondo.

 

“Da anni mi lamento della politica italiana. Da anni racconto le iniquità che opprimono paesi e genti straniere – spiega Annalisa Vandelli -. Quando, in modo del tutto inaspettato, mi ha chiamato la Segreteria del PD di Modena per propormi la candidatura alle imminenti elezioni regionali, come rappresentante della società civile, sarebbe stato logico dire di no. Io faccio un altro mestiere. Io racconto il mondo. Cambiarlo è ben altra impresa. Ma poi, dopo aver ragionato con persone care, ho capito che avrei perso il mio diritto a lamentarmi e a tentare di fare la mia parte. Dunque mi sono messa a disposizione con le mie competenze e i miei (tanti) limiti. La scelta di uno slogan forte e chiaro come “Fuori dai giochi, dentro la vita” ben esprime la connotazione del mio contributo. La penso come i tanti che sono stanchi del politichese e dei rituali della politica ed è a loro che mi rivolgo e che intendo ascoltare con positività, chiedendo anche a loro di essere, con noi, attivi, ottimisti, interessati e presenti ai grandi problemi del mondo e del nostro territorio. Sono un’anomalia, ma non mi accontento di rappresentare i delusi e gli sfiduciati, non voglio incarnare la protesta, ma la proposta che arriva dalla gente. Per questo chiedo a chi ha voglia di cambiare aria, di nuovi cieli, di sostenermi e di darmi una mano, anche nelle prossime settimane di durissimo lavoro. Sono candidata in rappresentanza della società civile. Non ho esperienza politica. Perciò – conclude – posso solo concepire ed esprimere una scelta dal basso, di Politica in senso alto. Grazie a chi ha riposto questa fiducia, e a chi riporrà questa speranza, in me”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
















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