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Due arresti della Polizia di Reggio Emilia, rispettivamente per rapina e truffa

poliziaQuesta notte è stato segnalato al 113 che in Viale Piave vi era una persona ubriaca a terra. Sul posto le volanti accertavano che la persona riversa a terra, oltre ad essere ubriaca, presentava diverse ferite al volto. Lo stesso, un nordafricano, dichiarava che pochi minuti prima era stato aggredito da un suo connazionale che lo aveva colpito alla schiena e rapinato del cellulare smartphone modello Samsung S4 con cover bianca.Il malcapitato, descrivendo sommariamente il soggetto, indicava come direzione di fuga piazza del Tricolore. Mentre una Volante attendeva in l’arrivo dell’ambulanza, un secondo equipaggio iniziava le ricerche dell’aggressore.

Giunti  all’altezza dell’incrocio con via IV Novembre gli Agenti notavano la presenza di un giovane  nordafricano corrispondente con ampio riscontro alla descrizione ricevuta, anch’egli manifestava segni di forti libagioni alcoliche; gli si chiedeva cosa avesse in tasca e lo stesso estraeva un telefono cellulare smartphone modello Samsung S4 e la batteria dello stesso telefono, senza cover né sim. La persona ferita e derubata, un cittadino marocchino 30enne, riconosceva nel fermato il proprio aggressore. Quest’ultimo sosteneva di aver comprato il telefono giorni addietro da un connazionale pagandolo circa settanta euro, non preoccupandosi minimamente del fatto che il suo valore di mercato sia, in effetti, notevolmente  superiore. Una volta accesso il Samsung S4 si poteva verificare che vi erano numerose foto del ferito, dunque del proprietario. A quel punto il fermato decideva di collaborare fornendo prima oralmente la sua versione e facendo ritrovare, subito dopo, la cover e la sim dove le aveva lasciate accuratamente nascoste, poi affermava di aver sottratto il telefono al connazionale, suo semplice conoscente, al termine di una lite scaturita da offese ricevute e di essersi dovuto solo difendere, prendendo alla fine  il telefono in preda all’isteria per le percosse subite. Y.B., 27enne marocchino con precedenti di polizia, veniva arrestato per rapina aggravata e lesioni.

 

Nel pomeriggio di venerdì scorso una giovane residente in città, una 24enne romena, mentre camminava veniva affiancata da un’autovettura guidata da un uomo che dapprima le chiedeva delle informazioni stradali, ma poi le proponeva l’acquisto di apparecchi elettronici.

In particolare l’uomo proponeva alla ragazza l’acquisto di 4 cellulari smart phone alla cifra complessiva di 550,00 euro, molto al di sotto del valore commerciale corrente: un affarone. Il truffatore mostrava i 4 telefoni custoditi in altrettante buste di plastica, anziché nelle confezioni originali, e per ognuno mostrava uno scontrino d’acquisto in modo da confermare alla donna che non si trattava di merce rubata.

La vittima del raggiro non aveva con sé tutto quel denaro perciò chiedeva al “venditore” se poteva accompagnarla a casa dove avrebbe recuperato la somma necessaria. Incassato il prezzo concordato l’uomo riponeva in un borsello i telefoni cellulari con le relative ricevute e consegnava il tutto alla donna allontanandosi con l’auto. Solo nell’aprire il borsello la giovane si rendeva conto d’essere stata truffata, infatti l’accessorio nella fase della consegna era stato abilmente scambiato, quello in suo possesso conteneva quattro confezioni di succo di frutta. A questo punto la vittima si recava in Questura per denunciare la vicenda. Gli uomini della Squadra Mobile in poche ore individuavano l’autore del reato. La vittima, peraltro, riconosceva il truffatore attraverso una ricognizione fotografica di pregiudicati simili per caratteristiche somatiche.

L’uomo nel frattempo è stato arrestato a Varese per rapina aggravata e nel bagagliaio della vettura utilizzata per la truffa dei cellulari, vi erano ben 26 borselli identici a quello utilizzato a Reggio Emilia. Il 36enne romagnolo C. A., con numerosi precedenti di polizia, già ristretto in carcere, veniva denunciato per truffa.

 
















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