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Mappe di scuotimento Lapam Carpi: “Coordinamento tra i comuni interessati”

Il tema delle mappe di scuotimento, ovvero della messa in sicurezza obbligatoria dei capannoni che non hanno ricevuto uno scuotimento sismico almeno del 70% durante il terremoto di maggio 2012, è una questione cruciale per lo sviluppo del territorio di Carpi. Questo è quanto è stato ribadito da Lapam Carpi all’Amministrazione Comunale in occasione del recente MobDay, giornata di confronto a tutto campo dell’Associazione con gli amministratori locali di Modena e Reggio Emilia.

Il tema è particolarmente rilevante per la dimensione del fenomeno: si stima infatti che gli immobili artigianali ed industriali coinvolti nel solo territorio di Carpi superino il 70% del totale.

D’altro canto, con la forte congiuntura economica in atto, è impensabile che le imprese da sole abbiano le risorse necessarie per mettere mano a questi interventi nei tempi e nei modi previsti dalla normativa. Il bando INAIL del resto non ha dato risposte sufficienti, avendo escluso dai beneficiari di contributo, una buona parte dei proprietari.

Il rischio che i dirigenti Lapam hanno ribadito al vicesindaco Simone Morelli è duplice: da un parte una perdita di valore immobiliare sui capannoni non a norma, perdita di valore non solo per i proprietari, ma anche per l’Amministrazione Comunale e di riflesso per l’intera collettività. Dall’altra, il rischio di una migrazione significativa delle imprese verso aree limitrofe non interessate dal provvedimento.

Lapam ha chiesto con forza al comune di Carpi di prendere di petto la questione ed ha avanzato due proposte concrete da realizzare, in sinergia tra pubblico e privato, in tempi rapidi: effettuare un censimento degli immobili interessati al provvedimento e farsi carico di un tavolo di coordinamento tra i comuni interessati (Soliera, Bomporto Ravarino per la provincia di Modena e diversi altri nelle provincie di Reggio Emilia, Bologna e Ferrara) per affrontare insieme la problematica e avanzare con più forza proposte concrete per sostenere le imprese che dovranno intervenire sui loro immobili.

L’obiettivo di questa mobilitazione sul tema “mappe” è quello di non farlo cadere nel dimenticatoio, ma soprattutto quello di non lasciare sole le imprese ad affrontare una questione che potrebbe davvero rilevarsi insostenibile per l’intero sistema produttivo locale. E allora le conseguenze anche per il sistema pubblico sarebbero davvero imprevedibili.

 
















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