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Per i 540 anni della nascita di Ludovico Ariosto il Polo Culturale dei Cappuccini propone una mostra, uno spettacolo e una conferenza

Ariosto“Dalla Terra ai frati alla luna di Astolfo”. Dal 2 ottobre al 9 novembre il Polo culturale dei Cappuccini dell’Emilia Romagna, in collaborazione con l’Azienda Usl di Reggio Emilia, propone una serie di eventi in occasione delle celebrazioni per il 540° anniversario della nascita di Ludovico Ariosto.

S’inizia giovedì 2 ottobre, alle 20.30 (ingresso libero), al Cinema Cristallo di Reggio Emilia (Via Ferrari Bonini, 4) con lo spettacolo “Sulle ali della follia”, portato in scena dalla Compagnia teatrale dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Reggio Emilia per la regia di Monica Franzoni. in collaborazione con il Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche dell’Azienda sanitaria. Lo spettacolo – parte delle iniziative per la IX Settimana della salute mentale –  intreccia le ottave dell’Orlando furioso alle testimonianze dei ricoverati, che parlano di rancori repressi, di violenze quotidiane, di rituali ripetuti per rimanere in equilibrio sul filo della normalità, ma anche di storie d’amore finite male, di droga e di alcol. A seguire una tavola rotonda con la partecipazione di Delia Francavilla, Gaddomaria Grassi, Albarosa Paganelli, fr. Antonello Ferretti; coordina Maura Favali.

Dal 4 ottobre al 9 novembre al Museo dei Cappuccini (Via Ferrari Bonini, 6) è allestita la mostra “Dalla Terra ai frati alla luna di Astolfo” (inaugurazione sabato 4 ottobre ore 16.30) organizzata dal Museo dei Cappuccini in collaborazione con l’Archivio dell’ex Ospedale psichiatrico San Lazzaro. L’esposizione – a cura di Maura Favali, restauratrice, responsabile Attività Beni Culturali e Museo dei Cappuccini dell’Emilia Romagna, in collaborazione con fr. Antonello Ferretti – comprende due sezioni. La prima, legata all’aspetto storico-documentario, propone quattro cinquecentine delle opere di Ariosto e documenti relativi alla donazione del terreno su cui sorge il convento da parte del Conte Orazio Malaguzzi, cugino di Ludovico Ariosto, con rogito del 1574; in meno di 10 anni convento e chiesa vennero ultimati. La seconda sezione è, invece, legata alla presenza dei Cappuccini nell’ex ospedale psichiatrico San Lazzaro dal 1936, con decreto vescovile di  Mons. Edoardo Bretoni. L’azione pastorale dei frati all’interno dell’ex istituto psichiatrico si evolse nella dimensione parrocchiale dall’8 dicembre 1967 fino al 15 febbraio 1983. Nella seconda sezione della mostra sono esposti alcuni disegni e dipinti provenienti dall’archivio storico dell’ex ospedale psichiatrico San Lazzaro di Reggio Emilia che dal 1821 al 1978 ha ospitato quasi 100mila malati. Tra i ricoverati illustri, come è noto, vi fu anche il pittore Antonio Ligabue. Inoltre, opere a tema create per l’anno ariostesco su suggestioni del Furioso negli atelier del Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche dell’Azienda Usl di Reggio Emilia e della Bethlem Gallery di Londra. Orari di apertura: sabato-domenica-festivi dalle ore 16 alle 19.

Il terzo evento, “Incontro con Ludovico Ariosto”, è in programma mercoledì 8 ottobre, alle 17, presso la Biblioteca dei Cappuccini (sala “Gino Badini” – Piazza Vallisneri 1), organizzato in collaborazione con UCIIM, Dipartimento di Educazione e Scienze Umane, Università di Modena e Reggio Emilia. Intervengono il Prof. Giorgio Zanetti su “Ludovico Ariosto: il piacere del racconto”, Frate Alberto Casalboni su “Signor, Lidia sono io”, e il prof. Fabrizio Anceschi e la prof.ssa Aurelia Fresta su “Echi reggiani nell’opera dell’Ariosto”.

Per informazioni: Tel. 0522 580720 – segreteria@museocappuccini.it – www.museocappuccini.it
















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