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Un ‘drone’ per la simulazione di incidente aereo all’Aeroporto di Bologna

aeroporto_marconi_3L’Aeroporto Marconi di Bologna ha effettuato nel pomeriggio di lunedì 15 settembre un’esercitazione “a tutto campo”, con simulazione di incidente aereo e utilizzo di un “Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto – SAPR” (più noto come “drone”) della Croce Rossa Italiana – Comitato Provinciale di Bologna, per il sorvolo del luogo dell’incidente.

Con l’obiettivo di verificare l’efficacia del Piano di Emergenza Aeroportuale e testare la tempestività di intervento e la capacità di coordinamento dei diversi soggetti coinvolti nelle operazioni di soccorso, Sab, in collaborazione con ENAC, ENAV, 118, Croce Rossa, Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Nucleo elicotteristi di Polizia e dei Vigili del Fuoco, Air France e Aviation Services, ha dato vita ad una simulazione che ha coinvolto circa duecento persone.

Nello scenario dell’esercitazione, alle ore 15.30 circa un aeromobile in fase di atterraggio su Bologna con a bordo 40 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio ha subito un grave incidente a seguito dell’uscita di pista e dell’impatto con un Terminal in disuso. La Torre di controllo ha fatto partire la macchina dei soccorsi con l’attivazione del Piano di emergenza aeroportuale e, successivamente, del post-soccorso che prevede l’apertura delle sale dedicate ai passeggeri superstiti e ai loro parenti e amici. È stato inoltre aperto il Centro Operativo per l’Emergenza in cui confluiscono tutti i rappresentanti dei diversi soggetti coinvolti. Sono stati attivati anche circa 60 volontari di Sab, preparati in questi anni con corsi specifici per dare supporto in caso di incidente aereo. Un drone pilotato da personale specializzato della Croce Rossa Italiana si è alzato in volo per riprendere il luogo dell’incidente e trasmettere in diretta streaming nel Centro Operativo allestito in Aeroporto le immagini delle operazioni di soccorso.

È la prima volta in Italia che viene sperimentato l’uso di droni autorizzati da ENAC per il supporto ad una esercitazione.

La Croce Rossa Italiana – Comitato Provinciale di Bologna per le proprie mansioni istituzionali gestisce una propria unità operativa per l’utilizzo di SAPR – Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto, di peso inferiore ai 25 kg in Operazioni Specializzate in ambiente critico. Dall’8 luglio scorso, ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) ha riconosciuto alla CRI di Bologna la facoltà di sperimentare i propri mezzi APR, comunemente detti “droni”.

La sperimentazione è necessaria per valutare tutti i rischi correlati all’utilizzo in operazioni in ambiente critico e consentirà di stilare i primi protocolli operativi. Con l’impiego della fotogrammetria aerea, si avrà la possibilità di costruire un modello tridimensionale dell’area d’intervento così da garantire una migliore gestione e programmazione delle risorse impiegate durante gli interventi di maxi emergenza.

Altri utilizzi previsti dagli APR potranno essere: controllo e supervisione di strutture pericolanti e/o difficilmente accessibili, controllo aereo e video-sorveglianza. Grazie a questo progetto, la CRI di Bologna intende promuovere ed esportare le proprie conoscenze ed esperienze acquisite all’interno di tutta la struttura nazionale di Croce Rossa a favore di quei Comitati Locali CRI che vorranno operare nell’ambito dei SAPR, creando in tal modo una rete capillare di unità operative su tutto il territorio nazionale.

La nascita di questa nuova Unità Operativa della Croce Rossa è stata resa possibile anche dal supporto tecnico del Laboratorio di Navigazione Aerea e di Superfice dell’Università di Bologna, nella persona del Prof. Ing. Matteo Zanzi e della FLY-IN REMOTE di Cuneo nella persona di Mauro Oggero e di tutto il suo staff. In occasione della conferenza stampa di oggi, è stato presentato anche un simulatore di volo per droni, un progetto sviluppato dalla collaborazione di Croce Rossa Bologna ed Agusta Westland. È questa la quinta esercitazione “full scale” del Marconi.

La società di gestione effettua ogni anno un’esercitazione a tutto campo ed altre parziali per settori, perché tutti i soggetti coinvolti nei soccorsi operino al meglio in caso di reale emergenza.
















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