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Bologna, UniCredit Run Tun Up: il podio di UniCredit

silvia-maratona-unicreditDella Mezza Maratona di Bologna il Gruppo UniCredit non è solo storico sostenitore, ma anche assiduo partecipante. Così anche quest’anno, lungo le strade del cuore della città hanno corso amatori e professionisti dell’UniCredit Running Team, speciale formazione della quale fanno parte colleghi dell’istituto di credito provenienti da diversi Paesi (per lo più Italia, Germania e Austria).
E sul podio, nella specifica classifica dedicata ai componenti dell’UniCredit Running Team, al primo posto della categoria femminile si è piazzata Silvia Bastianelli (nella foto), di Perugia, con un tempo di 1.34.35 e una media di 4,29.
Il più veloce dei componenti dell’UniCredit Running Team è stato il tedesco Thomas Lamest, giunto al traguardo in 1.19.55 con una media di 3,47.
“Anche quest’anno siamo entusiasti di aver sostenuto l’UniCredit Run Tune Up e di avervi partecipato attivamente – ha detto Giampiero Bergami, Regional Manager Centro Nord UniCredit, bolognese doc e runner per passione -. E’ stata un’occasione per ritrovarci, tra colleghi, in una forma di “team building” già collaudata nel tempo; e ancor più è stata una piacevole opportunità per confermare la nostra volontà precisa: essere partner di questo territorio”.

Sono Kirwa Silas Ngetich e Vicoty Chepkemoi il re e la regina della tredicesima edizione di Unicredit Run Tune Up, la “mezza maratona di Bologna organizzata da Associazione Run Tune Up, HB Comm e Circolo Ghinelli. I due atleti keniani hanno nobilitato con tempi di assoluto valore una manifestazione che è sempre più nel cuore dei runners, come dimostrano i 3600 iscritti (600 nella prova non competitiva, la “Mezza&Mezza” a staffetta) e le 40 nazioni rappresentate.
Ngetich ha dominato una corsa diventata solitaria dopo che anche l’ultimo avversario che aveva cercato di tenergli testa, il connazionale Andrew Kwemoi Mang’ata, ha alzato bandiera bianca: il vincitore ha terminato la sua prova in 1:01:44, Mang’ata in 1:02:26. Alle loro spalle l’etiope Megersa Bacha Chikulala in 1:02:55, il ruandese Jean Baptiste Simukeka (1:03:28) e l’altro keniano William Kibor, secondo un anno fa (1:06:28). Primo degli italiani il finanziere Giovanni Gualdi (Corrintime), sesto assoluto in 1:07:31, mentre l’altro veterano Denis Curzi, del CS Carabinieri Bologna, si è piazzato all’ottavo posto in 1:07:50.
La Chepkemoi, favorita della vigilia, ha tenuto a debita distanza la connazionale Hellen Jepkurgat, vincitrice un anno fa: trentadue secondi a dividerle, 1:13:18 per la vincitrice contro 1:13:50 della seconda classificata. La russa Tatyana Vilisova (1:16:44) ha preceduto sul traguardo la prima italiana, Giovanna Ricotta (1:19:16).

STRANEO, STAFFETTA… DOPPIA – Le azzurre Valeria Straneo e Rosalba Console si sono cimentate, senza patemi da classifica, sulla “Mezza&Mezza”. In particolare, la vicecampionessa mondiale ed europea di maratona ha… raddoppiato, accompagnando nella prima frazione la compagna di squadra Federica Ferrari, per poi prendere il testimone e concludere la seconda frazione: in pratica, un utilissimo allenamento sui 21 chilometri dell’intera corsa. Già con i pensieri rivolti oltreoceano. “Sì, ora voglio tornare a New York, una maratona che mi ha affascinata. Il lavoro di avvicinamento è già iniziato”.

MORANDI, OBIETTIVO RAGGIUNTO – Alla fine, sul palco, non ha rinunciato ad intonare una delle sue canzoni insieme al pubblico, come è ormai tradizione. Stavolta Gianni Morandi ha scelto “Si può dare di più” perché, ha spiegato, “volevo stare sotto le due ore e ci sono riuscito, ma ormai… siamo alla frutta”. Minimizza, perché comunque è rimasto quasi tre minuti sotto la soglia. E si vede che è felice, lui che da sempre è tra le anime di questa grande corsa che coinvolge ed avvolge tutta Bologna. “Vedere la piazza da questo palco è una cosa meravigliosa. Tutti questi runners, tutta questa gente che li aspetta all’arrivo, sono uno spettacolo. Vedo facce sorridenti, il sole, ci sono tutti i colori dell’arcobaleno. Questa è Unicredit Run Tune Up, proprio come l’abbiamo sempre sognata”.
















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