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L’estate 2014 in Appennino modenese, Confesercenti: “Turismo affossato da crisi e maltempo: -11%”

“La sovrapposizione dell’effetto maltempo in Appennino al prolungarsi della debolezza della domanda italiana – afferma Confesercenti Modena – ha purtroppo compromesso anche l’estate 2014 che segue una stagione invernale già molto deficitaria. Serve quindi un sostegno alle imprese che devono fronteggiare l’ennesima stagione con segni meno, sia di presenze che soprattutto di fatturati. Si impone dunque la necessità di apporre correttivi agli studi di settore, nonché di rivedere la fiscalità locale, soprattutto per quanto riguarda la tassa sui rifiuti: deve funzionare l’equazione meno turisti = meno rifiuti e quindi tariffe meno care”.

Tempo di bilanci per l’Appennino modenese: la stagione estiva va in archivio con un calo di presenze dell’11%. È l’amaro dato che emerge dell’indagine svolta dal 25 agosto al 2 settembre dal Centro Studi Turistici di Firenze per conto di Assoturismo-Confesercenti, presso un campione di oltre 50 strutture ricettive – alberghiere ed extra alberghiere dei centri turistici montani della nostra provincia. Tutto il settore è stato colpito da un andamento climatico sfavorevole, soprattutto in luglio e agosto, che probabilmente ha contribuito ad amplificare il calo della domanda turistica italiana sempre più condizionata dalla persistente situazione di crisi.

I risultati ‘migliori’ se così possono essere definiti, risalgono al mese di giugno, in cui il calo delle presenze risultava molto contenuto. Luglio per contro è stato sicuramente il mese peggiore, non solo per le sfavorevoli condizioni meteo, ma soprattutto per il trend di diminuzione della domanda italiana, solo parzialmente compensata dai mercati esteri, che però incidono assai poco nel totale delle presenze sul nostro Appennino. Agosto invece ha registrato andamenti altalenanti, con una partenza del mese piuttosto buona, una flessione nel week end di ferragosto, peraltro flagellato dal maltempo e con segnali di recupero nelle restanti due settimane. Rispetto alle tipologie di turisti, il calo più forte lo si è registrato nel segmento di clientela legata al turismo climatico e quindi anziani e famiglie con bambini piccoli. Più stabile invece il segmento sportivo legato ai ritiri delle squadre dei vari sport, alla mountain bike ed al trekking.

“Questo bilancio della stagione estiva mostra come sia sempre più evidente la forte dipendenza della nostra offerta turistica dal clima. Si impone perciò un riposizionamento del prodotto e delle politiche promozionali, creando alternative interessanti per chi sceglie di passare le vacanze nella nostra montagna, potenziando le infrastrutture sportive e creando una rete che permetta nelle giornate di pioggia di vistare mostre, partecipare ad eventi, scoprire le tante eccellenze che ci caratterizzano, godibili anche con il maltempo, quali ad esempio i musei Ferrari a pochi chilometri dalle più note località appenniniche, come pure bellezze architettonico-artistiche etc.”, conclude Confesercenti.
















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