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Cgil, Cisl, Uil, Fials, Fsi e Rsu Santa Maria Nuova: “Risparmi nella Sanità, consulenze e fusione di Ausl e Santa Maria”

medici-donna“Si vuole   risparmiare veramente? E allora perché non prendere in considerazione  l’ipotesi di  fusione delle due aziende sanitarie della provincia”. Questa la risposta di Cgil, Cisl, Uil, Fials, Fsi e Rsu alle accuse della direzione del Santa Maria, che ha giustificato il contestato appalto dei barellieri nel nome del risparmio (quantificato in 220mila euro). “Basterebbe un solo direttore generale, invece che due – sostengono i segretari Maurizio Frigeri, della Fp Cgil, Davide Battini, della Cisl, Mauro Chiarini, Uil e Pasquale Liquori della Fials  –, infatti tra direttore generale, direzioni varie e  staff,  il risparmio   supererebbe  ampiamente il milione di euro.  Decisioni di queste genere spettano ad altri ma la provocazione dei sindacati serve per far comprendere come si possano effettuare risparmi  senza colpire i servizi o peggiorare le condizioni  di chi è già debole.

Concretamente si può subito intervenire sulle innumerevoli  consulenze   o verificare l’effettiva  convenienza   di certi  appalti piuttosto che procedere alla loro re-internalizzazione, o verificare il reale bisogno di onerosi incarichi esterni quando invece quelle funzioni potrebbero essere svolte da personale dipendente dell’azienda

Questo in risposta alla posizione della Direzione del Santa Maria, sempre più “CHIACCHERE E DISTINTIVO”, che motiva il ricorso all’appalto dei trasporti ordinari  con il risparmio di 220mila euro. Con buona pace di oltre una ventina di precari che vedranno cessare i loro contratti e si troveranno in mezzo alla strada. Peccato che ciò non  sia esplicitato in maniera approfondita e che non si dica come e   quali conseguenze porta tale decisione.

Per la prima volta nonostante la recente approvazione della legge regionale sul “care-giver”, nella storia dell’ospedale di Reggio un privato for profit (e dunque non un’associazione di volontariato) fa il suo ingresso  nella nostra sanità su funzioni sanitarie e in termini di principio l’operazione potrebbe preludere all’esternalizzazione di altri servizi  o addirittura di interi reparti!

La verità è che una parte del risparmio è dovuta  all’utilizzo di lavoratori che avranno un contratto con condizioni peggiori  salari più bassi con più ore da lavorare. Vi sarà poi una riduzione degli schemi di presenza.    Si sottovaluta  il fatto che gli attuali dipendenti sono Operatori Socio Sanitari  in grado di fornire risposte adeguate (18 o.s.s. su 20) e che  invece saranno sostituiti da personale in gran parte senza quella qualifica e specifica formazione ( 1000 ore)  con inevitabili problematiche sui livelli assistenziali!

“Ribadendo la nostra contrarietà all’esternalizzazione del servizio – affermano i sindacati –,   è infatti incomprensibile  come  l’ospedale abbia dapprima assicurato che non avrebbe proceduto con l’appalto d’intesa con le OO.SS,  per poi decidere in maniera unilaterale e improvvisa un netto cambio di direzione.

Inoltre è d’obbligo denunciare  l’atteggiamento muscolare dell’azienda che  oltre a non mostrare alcuna disponibilità al dialogo,  nonostante le diffide e le iniziative in corso, esercita indebite pressioni sui  lavoratori i quali dovranno subire  spostamenti in modo coatto senza alcuna tutela professionale e con forti perdite economiche sui loro stipendi.

Una battuta ci è d’obbligo: se si affidano i servizi all’esterno (appalti) calano le responsabilità gestionali dei dirigenti, ma allora perché non diminuiscono anche le loro  retribuzioni?
















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