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Reggio Emilia, il Pd piange Antonio Soda

Il Pd reggiano piange la scomparsa di Antonio Soda, magistrato e deputato dal 1994 al 2006, prima con i Progressisti e poi con l’Ulivo. Membro della direzione nazionale dei Ds e presidente nazionale del Consiglio dei Garanti.
Nominato magistrato di Cassazione nel 1994 si dimise per dedicarsi all’attività parlamentare alla quale affiancava da sempre l’intensa attività di scrittura che lo porto a collaborare con diverse riviste e alla scrittura di romanzi e saggi. Con Soda se ne va un politico di primo piano della nostra terra ma anche un magistrato di elevata capacità e un intellettuale fine e attento. Ci mancheranno la sua umanità, la lucida capacità di analisi e la sua rettitudine morale.
Membro della commissione Affari Costituzionali della Camera, decisivo fu il lavoro svolto nella Bicamerale nel ‘ 97 e più in generale sui temi della Giustizia.
Ma Tonino Soda era anche un uomo di cultura. Nella musica, nella sua storia, nei suoi drammi ha trovato ispirazione per intrecciare un discorso fra problemi del paese – lo sviluppo economico, sociale e morale del popolo – e l’eterna ricerca della libertà e della dignità della persona.
Sono nati così il romanzo saggio “Dialogo sulla sovrana autorità ovvero sulla giustizia, le donne e il melodramma”, ed. l’Altritalia, che, muovendo dalla violenza subita dalle donne nel corso dei secoli, vuole tracciare la strada per una violenza subita dalle donne nel corso dei secoli, vuole tracciare la strada per una società di uguaglianza e di giustizia, e il romanzo “Benedetto, putto soprano”, pubblicato nella Collana Scrittori Italiani ed. Mondadori, che Furio Colombo ha definito “una storia di amore in cui la musica è libertà, la dignità è un diritto degli esseri umani, le mura claustrofobiche del sistema religioso-politico sono altissime e scattano all’improvviso le trappole del sospetto, della calunnia, della denuncia, del carcere che può essere senza uscita, del processo che può essere senza giustizia”.
Consapevole che la storia dell’umanità è indivisibile, non ha voluto trascurare il dramma dei paesi in via di sviluppo. Impegnato per la rinascita civile e democratica della Cambogia, colpita soprattutto nei suoi bambini dalla tragedia delle mine antipersona, ha guidato la delegazione interparlamentare per l’ammissione dell’Assemblea cambogiana nella Istituzione Internazionale che unisce i liberi Parlamenti del mondo. Di questa esperienza ha dato conto nel libro “ Testimonianza dalla Cambogia”, con prefazione di G. Rossetti jr., ed. San Lorenzo.
Ha affrontato poi i temi degli squilibri fra il nord e il sud del pianeta, segnalando la necessità di un ripensamento del ruolo dell’ONU e delle istituzioni finanziarie internazionali e sollecitando l’abolizione dei debiti dei paesi poveri. Di questa iniziativa, che oggi l’Italia, con il governo dell’Ulivo, primo paese al mondo ha realizzato, abolendo dodicimila miliardi di debito, si è fatto promotore scrivendo anche, nel 1999, il libro “Le organizzazioni internazionali, politica economia, società”, ed. l’Altritalia.
Sulle questioni della democrazia, oltre la rapporto sulla Bicamerale confluito nel libro “Ripensiamo la Costituzione”, Editori Riuniti, ha pubblicato “Que pasa en Cuba”, segnalando la necessità del percorso democratico anche per i paesi invia di sviluppo immersi nell’esperienza drammatica del “socialismo reale”.
E’ infine autore di saggi giuridici fra i quali, da ultimo, “Le riforme istituzionali: la transizione incompiuta (1993-2000) e “Ordinamento comunitario e diritto nazionale”.
Antonio Soda ha sempre intrecciato il lavoro politico parlamentare con esperienze di vita e attività di approfondimento, riflessione e diffusione delle idee di libertà, di uguaglianza e di giustizia sociale.

I funerali si svolgeranno domani alle 14 presso la chiesa di San Pellegrino.
















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