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Zona Tempio, Confesercenti: “Problema di ordine pubblico, coinvolgere oltre al Sindaco anche Prefetto e Questore”

Tempio_p_Natale_Bruni_ModenaI dipendenti della sede provinciale di Confesercenti Modena stanno aderendo alla petizione promossa dai commercianti, residenti e lavoratori della zona Tempio volta a chiedere un intervento energico per fare fronte al dilagare della prostituzione, che tra le altre cose alimenta una situazione di degrado pregiudizievole al corretto svolgimento delle attività economiche dell’area. Lo stesso MEF, la cui immagine dovrebbe essere rilanciata, ne subisce un forte danno.

“La petizione è rivolta correttamente al Sindaco – sottolinea Confesercenti – ma noi riteniamo indispensabile anche un coinvolgimento del Prefetto e del Questore, ravvisando la persistenza di un problema di ordine pubblico. Come cittadini esprimiamo una forte preoccupazione sul fatto che esercitano in loco l’attività prostitutiva giovani donne la cui età andrebbe appurata: il sospetto che ci siano anche delle minorenni non è infondato. Noi apparteniamo alla schiera di coloro che realisticamente sostengono che il fenomeno andrebbe regolamentato, anche attraverso la individuazione di aree appositamente dedicate e controllate da ogni punto di vista. Nessun atteggiamento ” bacchettone”, quindi. Tuttavia riteniamo che debba essere perseguito e punito severamente lo sfruttamento della prostituzione – una forma di moderna schiavitù rispetto alla quale la collettività tutta non può chiudere gli occhi – in particolare quando si è in presenza di minori”.

Un altro e non meno importante aspetto del problema che la petizione evidenzia è che la situazione di degrado morale e materiale in cui l’area sta precipitando, sta vanificando gli sforzi di quegli operatori che in una situazione economica drammatica si stanno comunque impegnando per garantire una servizio ai residenti e ai lavoratori della zona, contribuendo parimenti a riqualificare un’area storicamente considerata marginale.

“Il ruolo del Comune – precisa ancora Confesercenti – si deve manifestare con forza, per non rendere vano tale sforzo. L’apertura del MEF aveva creato speranze da parte di quegli imprenditori che hanno deciso di investire e di scommettere sulla riqualificazione dell’area. Facciamo in modo che questa speranza diventi realtà e che una delle attrazioni di Modena, quale è la casa museo Enzo Ferrari, si presenti ai visitatori attuali e potenziali in un contesto civile e non di degrado. E’ urgente quindi che il Sindaco incontri gli operatori e le associazioni di categoria”.
















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