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Modena, nel ‘nuovo’ San Paolo tornano in centro nido e materna

Scuole-San-Paolo-MoSaranno il nido e la scuola d’infanzia a inaugurare idealmente all’inizio di settembre il complesso San Paolo a Modena, dove sono nella fase conclusiva i lavori di recupero e riqualificazione, riportando in questo modo quel tipo di offerta scolastica in centro storico, con ingresso dal cortile di via Caselle. I bambini del nido comunale pronti all’inserimento sono 18, per i loro genitori è già stato fissato l’incontro organizzativo lunedì 1 settembre, mentre saranno 25 i bambini di 3 anni della scuola d’infanzia statale che apre il 15 settembre.
Nel primo anno verrà attivata una sola sezione su entrambe le scuole, utilizzando un’unica area e lo spazio aperto del chiostro interno, ma a regime saranno tre quelle del nido e altrettante nella scuola d’infanzia. Da subito, comunque, sarà operativa la cucina interna attrezzata per la preparazione dei pasti sul posto, così come saranno utilizzabili le aree attrezzate come atelier e biblioteche dove in questi giorni si stanno finendo i lavori di allestimento e pulizia.
Il punto sull’intervento, iniziato nel 2010 con un investimento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena di 17 milioni e mezzo di euro, è stato fatto oggi, giovedì 28 agosto, nel corso di una conferenza stampa con il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il presidente della Fondazione Andrea Landi, vice sindaco e assessore alla Scuola del Comune di Modena Gianpietro Cavazza.
La fine dei lavori è prevista per novembre nelle altre aree del complesso San Paolo, mentre per la Chiesa e l’Oratorio, inagibili dopo il sisma del 2012, saranno necessari lavori di restauro e consolidamento che sono finanziati dalla Regione Emilia Romagna.
Le scuole sono realizzate su più piani, tutti collegati sia da scale e rampe sia da ascensori. L’edificio, caratterizzato da chiostri e porticati, è antisismico. L’accesso è dal piano terra dove si trovano anche i servizi igienici utilizzati dai bambini quando sono all’aperto nel chiostro interno o nel giardino e i depositi per i passeggini e per i giochi, come biciclette e tricicli. Al primo e al secondo piano si sviluppano le sezioni delle due scuole, gli spazi comuni, l’area della cucina, gli spazi per i colloqui con i genitori, le biblioteche. Atelier di pittura e i laboratori trovano invece spazio al secondo e al terzo piano. Particolarmente suggestivo l’atelier del nido, realizzato nella parte più alta dell’edificio, con grandi finestre aperte sui tetti di Modena.
Tutta la struttura, comunque, è caratterizzata da una grande luminosità dei locali garantita da ricche infilate di finestre. I pavimenti delle aule e degli spazi didattici sono in legno, le pareti sono bianche, mentre i servizi igienici e la cucina sono in piastrelle di ceramica.
“Gli spazi sono stati progettati a misura di bambino – sottolineano i tecnici – e le scuole sono inserite in un bel contesto architettonico, favorendo il rapporto tra i bambini del nido e quelli più grandi sulla base delle indicazioni del progetto pedagogico del Comune di Modena”.

Complesso-San-Paolo-Mo

IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE

Un investimento di 17,5 milioni. Nel complesso anche la biblioteca di Giurisprudenza, il Cubec, il Centro Famiglia, bar, ristorante e servizi commerciali
L’apertura dell’asilo nido e della scuola d’infanzia rientra nel più vasto progetto di recupero e riqualificazione del complesso San Paolo, interamente finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per un importo di 17 milioni e mezzo di euro. Una volta ultimato, il complesso ospiterà, oltre all’asilo e alla materna, la Biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza, la sede del Cubec – la scuola di belcanto diretta da Mirella Freni – gli uffici del Centro Famiglia del Comune, un bar, un ristorante e altre attività commerciali.
La biblioteca avrà il suo ingresso in via Camatta e custodirà 257 mila volumi nelle scaffalature al primo piano del comparto est, che si sviluppa intorno al Cortile del Leccio su una superficie di circa 3 mila metri quadrati. Sempre al piano terra sono previsti gli spazi del Centro Comunicazione Comunità Europea nonché una sala di lettura aperta al pubblico.
Nel comparto ovest, che si estende per circa 6 mila metri quadrati tra via Selmi e il Giardino delle Caselle, troveranno posto la scuola d’infanzia, l’asilo nido, il Cubec, gli uffici del Centro Famiglia, il bar, il ristorante e le attività commerciali che si affacciano su via Selmi. I servizi scolastici potranno usufruire di cortili interni protetti e del Giardino delle Caselle dal quale è previsto l’accesso alle scuole. La chiesa di San Paolo e l’Oratorio manterranno le funzioni espositive e culturali che avevano prima dell’inizio dei lavori.
Il progetto definitivo e il progetto esecutivo dell’intero complesso sono stati redatti dall’architetto Franca Stagi e dalla società Politecnica Ingegneria e Architettura. Il progetto per il recupero del Cortile di via Caselle è stato elaborato dall’Ufficio tecnico del Comune di Modena.
I lavori, iniziati nel maggio del 2010, si concluderanno nel novembre di quest’anno, fatta eccezione per la Chiesa di San Paolo e l’Oratorio, inagibili dopo il terremoto del maggio 2012. I lavori di restauro e consolidamento dei due edifici saranno finanziati dalla Regione Emilia-Romagna.
La proprietà del complesso San Paolo è tuttora dell’Azienda Servizi alla Persona – Patronato Figli del popolo e Fondazione San Paolo e San Geminiano, ente costituito nel 1998, attraverso le riconversioni dell’Educatorio Provinciale San Paolo e Istituto Orfanelle San Geminiano. L’edificio è dato in comodato d’uso al Comune di Modena, alla Provincia e all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

 

LA STORIA: DALLE MONACHE ALL’EDUCATORIO

Convento nel Cinquecento, diventa una caserma nel 1799 per trasformarsi alla fine dell’Ottocento in luogo di servizi all’infanzia, ai giovani e alla famiglia
Le mura e i chiostri del San Paolo conservano le tracce di storie lontane: fanciulle devote, giovani soldati, pie orfanelle, bambini piccoli e grandi. Nella seconda metà del ‘900 l’antico complesso conventuale diventa per i cittadini modenesi un luogo di servizi all’infanzia, ai giovani e alla famiglia.
Nel 1486 le Monache agostiniane di Santa Maria della Misericordia prendono possesso della Chiesa di San Paolo e nell’arco di qualche decennio realizzano il convento. Nel 1603 affidano a Raffaele Rinaldi, detto il Menia, la progettazione della nuova chiesa esterna. Sempre ai primi del Seicento risalgono anche la costruzione del campanile e della chiesa interna, affidati anch’essi al Menia. Nel 1653 la chiesa viene rifatta sotto la direzione di Cristoforo Malagola detto il Galaverna. A quest’epoca risale anche la realizzazione della Cappella della Madonna della Scala. La cappella presenta decorazioni in stucchi dorati completate da affreschi, di varie epoche, sulle superfici parietali e nella calotta della cupola.
Nel 1774 la Parrocchia di San Paolo viene soppressa ma la chiesa resta affidata alle monache che la riaprono nel 1776 per i festeggiamenti della Madonna della Scala. Nel 1798, con la soppressione napoleonica, i beni del convento passano allo Stato. Il convento viene adibito ad uso militare e nel 1799 diventa caserma.
Nel 1815 Francesco IV istituisce l’Educatorio San Paolo, posto “sotto gli auspici della Real Sua Consorte Maria Beatrice di Savoia”. L’anno successivo la chiesa viene riaperta al culto. L’attività dell’Istituto prosegue anche dopo l’Unità d’Italia.
Nel 1871 nasce l’Educatorio Provinciale San Paolo. Nel 1890 la facciata della Chiesa di San Paolo viene demolita e quindi ricostruita in allineamento con gli altri edifici. Durante la Grande Guerra le giovani ospiti dell’Educatorio vengono trasferite a Villa Braida, a Sassuolo, e molti locali dell’Educatorio vengono trasformati in “Ospedale per i soldati reduci dal fronte”.
Nel 1944 la porzione del comparto prospiciente via Selmi viene distrutta dai bombardamenti e ricostruita nel dopoguerra.
















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