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Rubiera, assegno “farlocco” per merce buona: due denunce

carabinieri_703Pareva essere una normale, seppur importante, compravendita di formaggi, ma successivamente per la commerciante reggiana, che a pagamento del corrispettivo ha ricevuto un assegno di pari importo per circa 1.500 euro, la vendita si è rivelata una truffa poiché il parmigiano reggiano è stato pagato con un assegno senza fondi. La reale esistenza del negozio del cliente congiunta alla consegna, a saldo di quanto acquistato, di un apparentemente regolare assegno, sono stati gli espedienti utilizzati dal truffatore e dal suo complice per portare a termine il colpo ai danni di un azienda di Rubiera che commercializza prodotti alimentari.

Le indicazioni fornite dalla stessa vittima in denuncia congiunte alle risultanze investigative dei Carabinieri del paese, sono stati gli elementi che hanno giocato a sfavore dei due truffatori. Con l’accusa di concorso in truffa i Carabinieri della Stazione di Rubiera a cui la commerciante raggirata ha sporto denuncia, hanno deferito alla Procura reggiana un 35enne napoletano e il suo compare 55enne della provincia di Reggio Calabria, entrambi residenti nel veronese. I fatti trovano origine con l’acquisto, in più riprese, di parmigiano reggiano da parte di un commerciante napoletano abitante a Verona per un controvalore di circa 1.500 euro. Generi alimentari consegnati in 4 forniture pagate con un apparente e regolare assegno bancario di pari importo. Successivamente la commerciante reggiana avendo appreso dalla sua banca l’impossibilità al pagamento del titolo in quanto non esigibile sia perché la firma non era riferibile al correntista sia perché l’assegno era senza fondi. Dopo aver invano cercato i dovuti “chiarimenti” dal cliente la commerciante si è quindi recata dai Carabinieri di Rubiera formalizzando la denuncia. I militari hanno quindi avviato le indagini raccogliendo incontrovertibili elementi di responsabilità non solo nei confronti del 35enne partenopeo ma anche a carico di un 55enne calabrese suo complice, risultato essere il titolare del conto corrente privo di fondi dove era stato emesso l’assegno usato per truffare la commerciante reggiana.

In relazione a quanto per i due truffatori è scattata la denuncia operata dai Carabinieri alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia in ordine ai reati di truffa per aver raggirato l’imprenditore e ricettazione per la spendita dell’assegno falso. Per la vittima la “consolazione” di potersi costituire parte civile nell’eventuale procedimento che potrebbe essere instaurato a carico degli odierni indagati per poter quindi, in quella sede, essere risarcita del danno. Indagati che tuttavia pare, secondo quanto sta emergendo, che non siano nuovi a tali tipi di colpi consumati anche fuori provincia motivo per cui ora i carabinieri di Rubiera stanno cercando di ricostruire le malefatte dei due truffatori. Qualsiasi commerciante che si riconosce nei fatti essere incompatto nei due furbastri è inviato a denunciare il raggiro ai Carabinieri in quanto scopo dei due furbastri è quello di prendere tempo millantando i pagamenti che poi non avvengono lo scopo di far decorrere il periodo stabilito dalla legge per formalizzare la querela per truffa.
















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