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Comprensorio ceramico: botte alla compagna davanti alla figlia minore, arrestato

violenza_donneUna convivenza vissuta con paura per le gratuite violenze e prepotenze di un uomo molto geloso. Per timore di ritorsioni quindi una donna di 33 anni abitante nel comprensorio ceramico non è mai ricorsa alle cure mediche pur avendone avuto bisogno. L’altra mattina però la donna, dopo una notte di violenze commesse anche davanti alla figlia minore, approfittando del fatto che il marito stesse dormendo, a causa dei lancinanti dolori andava in ospedale in ospedale per le cure del caso. I sanitari dell’ospedale, appurando le origini delle lesioni, hanno allertato i Carabinieri di Scandiano che intervenuti sul posto hanno portato alla luce l’ennesimo e grave episodio di violenza tra le mura domestiche ai danni di una donna.

Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali l’altra mattina i Carabinieri della Tenenza di Scandiano hanno arrestato un artigiano 50enne residente a Scandiano ristretto a disposizione della Procura reggiana. La donna dopo le cure del caso è stata dimessa con una prognosi di 6 giorni in quanto poli contusa. Un rapporto violento quindi come testimonia la denuncia formalizzata dalla donna che ha raccontato di vari episodi di botte ai suoi danni commessi gratuitamente dal compagno riconducibili in prevalenza all’ossessionante gelosia dell’uomo. Bastava che la donna ricevesse una telefonata da un numero anonimo, come avvenuto una sera dell’estate del 2012, per mandare su tutte le furie l’uomo che la riempiva di botte colpendola a calci, pugni e tirandole i cappelli. Pugni, schiaffi e calci erano “riservati” alla donna anche per la conduzione della casa: perché aveva tritato male i peperoncini, per aver cotto troppo i fagioli o per aver sgridato (a ragione) la bambina.

L’altra notte l’ultimo, di una lunga serie di episodi di violenza, allorquando l’uomo convinto che la compagna lo tradisse l’ha offesa, minacciata di morte e pestata più volte prendendola a schiaffi e pugni anche in presenza della bambina le cui lacrime di un pianto di paura non arrestavano la furia ceca dell’uomo. Il sonno ha posto fine alle violenze con la donna che al mattino per i dolori ricorreva alle cure mediche in ospedale. Quindi l’intervento dei Carabinieri la ricostruzione investigativa supportata da testimonianze e riscontri acquisiti dai Carabinieri di Scandiano che alla fine degli accertamenti arrestavano l’uomo ponendolo a disposizione della Procura reggiana. Nella mattinata odierna lo steso comparirà davanti al Tribunale di Reggio Emilia per rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni.

 
















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