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Con ‘Artinscena’ domani tre nuovi appuntamenti musicali

Universo-FaberUn soprano e una chitarra reinterpretano le canzoni di Fabrizio De Andrè, rendendo omaggio al grande cantautore: è il prossimo appuntamento di Artinscena, in programma domani, domenica 10 agosto, a partire dalle 21.00 nel centro storico di Castelvetro di Modena.
L’appuntamento sarà preceduto una degustazione di vini e prodotti tipici a cura di Consorzio Castelvetro di Modena, organizzata nell’ambito di “Calici di stelle”, il cui ingresso è a pagamento (per info Consorzio Castelvetro di Modena – tel 059 758880).
Il concerto di Paola Matarrese (soprano) e Marco Graziani (chitarra) sottolinea la sensibilità poetica e musicale di Fabrizio De André, attraverso una vocalità colta e un sound acoustic-classic che vuole nobilitare le origini popolari delle sue composizioni. Ma cosa c’è di colto nella canzone del cantautore genovese? La capacità di raccontare la vita, la morte e l’amore attraverso un idioma del tutto personale, semplice ma raffinato, diretto ma originale, apparentemente fuori dal nostro tempo, eppure in realtà ancora in grado di comunicare anche alle ultime generazioni. L’interesse di De André per i più poveri e emarginati, per le storie che si osservano da vicino nei caruggi, diventa simbolo di una canzone d’autore tra le più nobili della storia della canzone italiana.

Ancora, sempre nell’ambito di Artinscena, domani domenica 10 agosto a Roccamalatina di Guiglia, a partire dalle ore 21.00, si esibisce il Duo “Caffè Sconcerto”. Con Andrea Candeli alla chitarra e Matteo Ferrari al flauto, in un alternarsi di esilaranti sketch, personaggi, canzoni, duetti comici, parodie, anacronismi, attualizzazioni e improvvisazioni, il tutto a un ritmo incalzante. Un modo per far ascoltare in senso ironico il mondo del Caffè Concerto e del Varietà, rivisitato e riadattato con grandi virtuosismi, estro, fantasia, buonumore e spigliatezza.
Andrea Candeli, modenese, comincia a suonare la chitarra a sette anni e ne continua lo studio perfezionandosi a Parigi col noto M° Alberto Ponce e partecipando a numerosi corsi di perfezionamento. È stato premiato come solista in numerosi concorsi Nazionali e Internazionali. È l’ideatore di un nuovo metodo d’insegnamento della chitarra. Ha fondato la scuola di musica “Accademia Musicale del Frignano” di Pavullo con la quale promuove i gruppi emergenti. Nel 1995 gli è stato assegnato il prestigioso “Premio Ghirlandina” città di Modena per essersi distinto nel campo artistico musicale. È Direttore Artistico di numerose rassegne concertistiche, di due festival chitarristici e docente di chitarra presso il Liceo Musicale Paradisi di Vignola. Svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, sia come solista che in diverse formazioni cameristiche.
Matteo Ferrari Nato a Sassuolo e si è diplomato con il massimo dei voti presso il Conservatorio “L. Campiani” di Mantova. Ha perfezionato i suoi studi con i migliori flautisti mondiali ed è stato premiato in diversi concorsi nazionali e internazionali. Ha inciso numerosi cd e all’attività concertistica affianca quella dell’insegnamento: è docente di flauto e i suoi arrangiamenti didattici vengono annualmente pubblicati e distribuiti dalla casa editrice Carish.

quartetto-Italiano

Sempre domani domenica 10 agosto, questa volta a Carpi, in Piazza Garibaldi un altro appuntamento musicale con Artinscena.
A partire dalle ore 21.00 il Quartetto italiano di clarinetti intratterrà i presenti con il concerto di musica klezmer “Tanz, Tanz Yidelekh!”.
Il klezmer, in quanto musica tradizionale, non nasce per ragioni meramente estetiche, ma con la funzione di accompagnare eventi della vita delle comunità da cui proviene. Quindi questa musica era intimamente legata alla vita ebraica e al popolo dell’ebraismo est-europeo e veniva eseguita in occasione di matrimoni, nascite e circoncisioni, maggiorità religiose, feste e riti, segnava in generale il ritmo dell’esistenza degli ebrei intrecciata con lo studio e la prassi della Torah. Legato al destino della sua gente, il klezmer ha subito ogni sorta di vessazione.
Ha subito proibizioni, revoche delle proibizioni, revoche delle revoche.
È stato in balia del ridicolo furore di poteri locali laici e religiosi che ne chiedevano il contingentamento, così che era lecito esibirsi in un trio ma non in un quartetto e altre bizzarie del genere. Lo strumento emblematico del mondo ebraico degli zhtetl (paesini) e dei ghetti è sicuramente il violino, ma nel klezmer acquisterà crescente rilievo il clarinetto apportando un contributo centrale che marcherà il carattere delle sonorità più tipiche.
A condurci in questo favoloso viaggio saranno Giovanni Lanzini, Carlo Franceschi, Maurizio Morganti e Augusto Lanzini.
















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