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Blitz del collettivo Hobo contro il prof. Panebianco: dichiarazione di Rettore e Sindaco

angelo-panebiancoIl politologo Angelo Panebianco, docente di Scienze politiche all’Università di Bologna, è stato preso nuovamente di mira dal collettivo Hobo, per un suo editoriale pubblicato domenica sul Corriere della Sera. Alcuni attivisti con il volto coperto hanno ‘murato’ con cemento, pannelli e filo spinato il suo ufficio e imbrattato con vernice rossa la parete, con scritte in solidarietà alla Palestina. Già lo scorso gennaio, Panebianco era stato contestato dagli attivisti del collettivo.

“Il collega Angelo Panebianco è stato nuovamente fatto oggetto di un attacco vigliacco, violento e delirante da parte del collettivo Hobo. Questo stile, che non riconosce l’interlocutore, criminalizza la libertà di espressione e promuove la caccia all’uomo, va stigmatizzato, contrastato ed emarginato da tutta la comunità universitaria. Caro Angelo, sappiamo bene quale stima e quale rispetto e affetto hanno nei tuoi confronti gli studenti, quelli veri”. Così il Rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi.

“Piena solidarietà al professore Angelo Panebianco a cui riconosco la mia stima personale e quella dell’Amministrazione comunale tutta”. Così Virginio Merola, Sindaco di Bologna.  “Si è trattato di un fatto grave, un atto indegno, che ancora una volta colpisce direttamente un opinionista autorevole. Che il collettivo Hobo si arroghi il diritto di non riconoscere a qualcuno la libertà di espressione e lo rivendichi merita una sola risposta democratica: questi teppisti vanno isolati e condannati. Non c’è niente da comprendere nelle loro farneticazioni se non l’esaltazione inaccettabile della violenza”.

“Solidarietà al professor Panebianco, paga per il suo libero pensiero, che scardina le ipocrisie del politicamente corretto. Stupisce che nella città di Biagi istituzioni e università tollerino iniziative intimidatorie. Ci aspettiamo che il ministro Alfano non sottovaluti quanto accaduto e che segua con attenzione indagini approfondite sui responsabili”. Il deputato leghista Gianluca Pini, dopo il blitz dei collettivi ai danni dello studio del politologo, ha presentato un’interrogazione al ministro degli Interni per chiedere “di tutelare Panebianco, che rischia di diventare obiettivo del terrorismo”, trattandosi di “soggetto sensibile”, per giunta in una location, Bologna, “particolarmente esposta sotto il profilo della sicurezza”.
“Quelli rivisti oggi sono atti indegni di un Paese civile, generati da una sinistra che ha sempre tollerato e ‘coperto’ iniziative nostalgiche e post sessantottine”. “Alfano non aspetti un altro caso Marco Biagi prima di intervenire”, prosegue Pini, che chiede anche “pene esemplari” per “collettivi e ‘zecche’ varie”, nei confronti dei quali invoca “una sana operazione di bonifica”.
















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