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A Modena arriva il condominio solidale

A Modena apre il “Condominio solidale”. Sono stati inaugurati questa mattina, sabato 17 maggio alle ore 11 in via Gottardi 58-60, alla presenza dell’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Maletti, 26 miniappartamenti protetti con servizi destinati all’affitto a canone calmierato ad anziani, persone con problemi di autonomia e famiglie.

Lo stabile di via Gottardi, di proprietà del Comune e utilizzato in precedenza come residenza universitaria, si compone di due palazzine di tre piani, dotate di ascensore, con quattro appartamenti ognuno, cui si aggiungono due appartamenti al piano terra con accesso indipendente. Dei 26 alloggi, 20 sono destinati a singoli o coppie di anziani e disabili adulti lievi o medio-lievi in possesso dei requisiti, che presentano problematiche correlate alla solitudine e alla fragilità delle reti parentali o difficoltà concrete legate alla gestione dell’abitazione e al disbrigo di attività esterne. Per procedere all’assegnazione, la prossima settimana, sarà diramato un avviso pubblico. I sei appartamenti rimanenti saranno assegnati a famiglie, preferibilmente con bambini, disponibili a stringere un ‘patto di solidarietà’, cioè a dedicare tempo per garantire agli anziani e disabili dello stesso pianerottolo alcuni interventi di aiuto. In particolare, dovranno impegnarsi a svolgere attività di primo intervento attivando altri servizi e attività tra cui i servizi sanitari e, per fare ciò, almeno un componente delle famiglie solidali dello stabile dovrà essere sempre presente, in particolare nel fine settimana e nel periodo estivo. Con turnazioni programmate, le famiglie dovranno garantire l’apertura dei locali condominiali anche con la presenza e il coinvolgimento nelle attività gestite dai gruppi di volontariato e dalle associazioni. I nuclei saranno individuati attraverso gli elenchi dell’Agenzia Casa del Comune (andando quindi a dare risposta a un ulteriore bisogno abitativo) e saranno orientati attraverso colloqui e interventi formativi.

Nel “Condominio solidale” sarà inoltre presente un servizio di portierato sociale per gli interventi tipici di gestione condominiale, come la stesura del bilancio per le spese comuni, la corretta manutenzione degli immobili, degli spazi verdi e di quelli comuni. Negli spazi condominiali comuni, inoltre, gruppi e associazioni di volontariato presenti sul territorio potranno organizzare attività capaci di attirare l’interesse dei residenti del condominio, delle vie limitrofe e dell’intero quartiere.

I Servizi sociali accompagneranno gli abitanti nello sviluppo del progetto e coordineranno le attività di portierato e delle famiglie solidali attivando periodici tavoli di confronto.

Il progetto mira di fatto a sviluppare forme di solidarietà in un’ottica di rapporti di buon vicinato e di reciprocità, anche intergenerazionale, tra condomini. Le stesse persone in situazione di fragilità potranno diventare una risorsa grazie al tempo disponibile da dedicare agli altri. La struttura, in collaborazione con la rete dei servizi socio-sanitari e della solidarietà cittadina, ha infatti l’obiettivo di valorizzare e stimolare le capacità relazionali e le risorse individuali degli abitanti. Mira a sostenere la domiciliarità e la vita indipendente di anziani e disabili, e a evitare o ritardare la necessità di percorsi di istituzionalizzazione, attraverso la possibilità della persona di rimanere all’interno della propria abitazione o del proprio ambiente di vita, con prestazioni accessorie di servizi assistenziali domiciliari, mensa, lavanderia, portierato sociale e altro.

La struttura di via Gottardi si va ad aggiungere alle esperienze di mini alloggi che il Comune di Modena ha già attivato a partire dal 2007 con il Condominio “Il Glicine” in via Anzio e con il condominio di via Belluno, in collaborazione con il Ceis. Si distingue però dalle altre strutture, in particolare, per la nuova soluzione abitativa che vede il coinvolgimento e la presenza di nuclei familiari “solidali” a sostegno di altri nuclei familiari e un diverso ruolo delle associazioni di volontariato rispetto ad altri progetti cittadini.
















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