Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Budrio hanno denunciato un 40enne marocchino residente a Castelfranco Emilia per concorso in furto aggravato. La denuncia è scaturita al termine di un indagine nata il 18 marzo 2011, quando il titolare di un’azienda agricola di Budrio denunciò il furto di 230 moduli fotovoltaici del valore di oltre 100.000 euro. Nel corso degli accertamenti, gli inquirenti avevano ipotizzato che il reato era stato commesso da 4 o 5 ladri e la refurtiva era stata rimossa grossolanamente, ovvero tagliando i fili elettrici anziché staccando i morsetti a pressione. Durante il sopralluogo di furto, inoltre, venivano repertati dei tamponi per orecchie e un frammento di un fazzoletto di carta che probabilmente, uno dei malviventi, dopo aver utilizzato per pulirsi il naso, aveva gettato per terra. I militari della Stazione di Budrio acquisirono il materiale e lo inviarono ai Carabinieri del RIS di Parma. Il DNA estrapolato dalle tracce ematiche lasciate sui reperti ha trovato riscontro con un altro DNA che gli stessi investigatori del RIS hanno estratto da un campione trasmesso dai Carabinieri di Egna (BZ) e relativo al marocchino di Castelfranco Emilia rimasto coinvolto in una denuncia per ricettazione in concorso e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli.
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