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NurSind Modena: “Ospedale senza carta, un sogno rimasto nel cassetto”

In questi giorni su tutti i giornali locali sono apparsi più articoli sull’innovativa centrale tecnologica della struttura sanitaria di Baggiovara che sarà in grado di produrre autonomamente il 69% del proprio fabbisogno di energia elettrica, un’iniziativa lodevole intrapresa dalla dirigenza Ausl di Modena che permetterà una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 580 tonnellate l’anno (- 14% ) e un risparmio stimato che supera il milione di euro.

Il NurSind, sindacato degli infermieri vuole però riportare a memoria della dirigenza ausl un progetto ambizioso nato nel 2005 ma mai portato a termine.

L’Azienda USL di Modena nel 2005 partecipò alla mostra convegno dedicata alla Pubblica Amministrazione che si tenne alla Fiera di Roma, presentando un progetto inserito nell’ambito della´Information & Communication Technology (ICT) per l´efficienza della sanità.

In quell’anno l’ausl di Modena vinse il premio “P.A. Sanità 2005” (promosso da Conferenza dei Presidenti delle Regioni, Istituto Tecnologie Biomediche, CNR, Il Sole 24 Sanità, FIASO, Farmindustria, Federsanità/Anci e 3M) nella categoria “Governo clinico: utilizzo dell´ICT per la gestione del paziente e dei dati clinici”.

Il progetto prevedeva la creazione di una banca dati online di supporto all’attività di diagnosi e di cura del paziente per consentire l’informatizzazione completa del percorso sanitario migliorando sia il processo di gestione della documentazione clinica che la diagnostica.

Il progetto è stato adottato nel nuovo ospedale civile “S. Agostino-Estense” di Modena e negli ospedali della provincia ma doveva essere esteso anche a tutte le strutture extra ospedaliere, del sistema provinciale.

Da allora sono passati circa 9 anni e oltre ma a tutt’oggi questo progetto faraonico non ha sortiro gli effetti desiderati.

Il NurSind di Modena, il sindacato delle professioni infermieristiche ha raccolto le lamentele del personale medico e infermieristico, in quanto il sistema non è utilizzato al 100%, ad esempio per gli infermieri è prevista una cartella infermieristica informatizzata che giace inutilizzata all’interno del sistema sio.

A parte qualche reparto (come ad esempio la medicina D’urgenza del NOCSAE che utilizza la scheda infermieristica informatizzata) negli altri reparti si scrivono ancora le “vecchie consegne cartacee” in altri reparti invece sono state approvate delle schede infermieristiche basate sullo schema del piano di assistenza, ma si tratta sempre di documenti cartacei.

Inoltre erano stati spesi dei soldi per dei lettori di card magnetiche che riconoscevano l’operatore inserendo semplicemente un badge ma anche questi giacciono inutilizzati, per accedere al SIO infatti occorre inserire il proprio username e password per ben due volte ed attendere che il sistema si apra, ma in questo caso ci vuole pazienza…. tanta pazienza perchè i computer sono talmente obsoleti che servirebbe quasi montargli una manovella per avviare il sistema, così come si faceva con le vecchie auto a combustione interna.

Altro problema riscontrato è il fatto che le strutture private convenzionate non utilizzano ancora questo sistema informatizzato ospedaliero, tant’è vero che quando si deve trasferire per esempio un paziente all’Hesperia Hospital bisogna dimettere il paziente dal SIO, cosa diversa invece quando si deve ricoverare un paziente proveniente da una di queste strutture, in quanto non si ha traccia degli interventi effettuati dai colleghi. E pensare che il medico doveva essere in grado di conoscere, pur sempre nel rispetto della privacy del paziente, tutte le informazioni cliniche di cui avrebbe avuto bisogno, indipendentemente da dove queste fossero state prodotte.

Con questo non vogliamo dire che il progetto non fosse valido, anzi, quello che il NurSind chiede all’azienda USL è che gli operatori vengano messi in condizione di prestare il loro lavoro a cause ben più nobili, cioè al servizio del malato piuttosto che perdere del tempo dietro a dei “computer lumaca” o senza dover fare un doppio lavoro, cioè di dover compilare la cartella medica cartacea e anche quella informatica.

Li chiamiamo computer lumaca non a caso, ma perchè l’azienda usl negli anni non si è messa al passo con l’evoluzione dei software e degli hardware. I computer utilizzati da medici ed infermieri infatti utilizzano un sistema operativo obsoleto (windows XP).

Ad affermarlo non è il NurSind ma Carlo Mauceli, responsabile per Microsoft Italia della digitalizzazione nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e il governo, a proposito della scadenza di Windows XP prevista per l’8 aprile.

Windows XP infatti è un sistema operativo lanciato nel 2001, che l’azienda di Redmond ha da tempo deciso di mandare in pensione avvisando gli utenti già dal 2007 di migrare su un’altra piattaforma.

Il “ciclo di vita” di questo sistema operativo è durato 13 anni, questo significa che cesseranno gli aggiornamenti sulla sicurezza, in gergo ‘patch’, aprendo così ad attacchi di cybercriminali che causeranno un ulteriore rallentamento del sistema.

Occorre dunque investire sui sistemi informatici portando però a termine i vari progetti senza buttarli nel dimenticatoio, a tutt’oggi altro che ospedale senza carta, di carta ne gira a quintali, quando si potrebbe evitare uno sperpero di denaro pubblico da poter destinare ad altri ambiziosi progetti .

 

 
















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