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Sassuolo 2020 per il ‘Progetto Codice Rosa’

PS_Ospedale_SassuoloGrazie ad Angelica Manzini che ci manda questo progetto, che ci impegneremo a rendere operativo presso l’Ospedale di Sassuolo.

Il codice rosa è un importante progetto contro la violenza di genere, che ben presto diverrà operativo anche all’interno della nostra Regione, grazie ad una Risoluzione regionale presentata su segnalazione di Angelica Manzini e approvata all’unanimità in data 11 Marzo 2014.

Il progetto Codice Rosa è nato a Grosseto circa 4 anni fa grazie alla Dott.ssa Vittoria Doretti ed è ora attivo in tutta la Toscana e in molte regioni italiane.

Tale Codice si aggiunge ai normali codici di triage del pronto soccorso e identifica uno specifico percorso di accesso alle cure riservato a tutte le vittime di violenza, senza distinzione di genere o età: donne, bambini, anziani, immigrati, omosessuali.

Funziona così:

Personale del pronto soccorso addestrato a riconoscere gli abusi, assegna alla vittima un “codice rosa”.

La persona viene poi ospitata in una stanza a lei dedicata all’interno del Pronto soccorso (eventualmente allontanando l’aggressore che in qualche caso accompagna la vittima), in cui accedono tutti gli specialisti che dovranno visitarla, curarla, ascoltarla, raccogliere prove e un eventuale denuncia – la squadra (task force) che si mette in moto è infatti composta da infermieri, ostetriche, medici, assistenti sociali, psicologi, ma anche magistrati, ufficiali e sottufficiali di polizia giudiziaria -.

Per questo la vittima di abusi verrà anche invitata a denunciare il proprio aggressore e nel caso, dopo le dimissioni dal pronto soccorso, non possa tornare a casa, sarà ospitata in una struttura protetta.

Perciò la forza di questo progetto consiste nella collaborazione di personale medico e giudiziario all’interno di una stessa stanza di Pronto Soccorso, in modo che la vittima di violenza una volta ricevute le cure mediche al p.s. non debba spostarsi in altro luogo per sporgere denuncia.

Sono previsti anche corsi di addestramento del codice rosa per estetisti, parrucchieri e farmacisti (oltre che per personale medico, forze dell’ordine, psicologi e assistenti sociali).

Grazie all’addestramento che ricevono i farmacisti, riescono a capire se la persona che acquista farmaci ha subito violenza o no e nel caso si accorgano di ciò la inviteranno ad andare in pronto soccorso, dove è operativo il codice rosa.

Riportiamo in allegato il testo della risoluzione approvata in Regione, grazie alla segnalazione di Angelica.

 

(Giorgio Barbieri – Sassuolo 2020)
















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