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Giovedì 6 Marzo, in Sala Biasin a Sassuolo, presentazione del volume di Enrico Ferri “ Il sorriso dei ribelli”

IlSorrisoDeiRibelliIl Giorno dei Giusti, giovedì 6 marzo 2014, sarà commemorato a Sassuolo nella Sala G.Biasin alle ore 21.00 con la presentazione, per iniziativa dell’Associazione Biasin e con il patrocinio del Comune di Sassuolo, del volume di Enrico Ferri “ Il sorriso dei ribelli”, già dallo scorso anno al centro dell’attenzione pubblica in numerose iniziative promosse nella provincia di Modena.

Il libro, il cui ricavato andrà a favore del laboratorio destinato a ragazzi disabili nel centro sportivo di San Felice nella Bassa colpita dal terremoto, è il risultato, reso in una scrittura di felice nitidezza e ricchezza di particolari, di un lavoro di scavo nelle vite dei protagonisti e nella storia del territorio, protrattosi per un quindicennio.

L’autore Enrico Ferri, nonantolano di nascita e sanfeliciano nelle radici, ha alle spalle una pregevole opera biografica su don Arrigo Beccari, il protagonista della salvezza dei ragazzi ebrei di Villa Emma di Nonantola. Proprio a partire da quella esperienza di ricerca e di scrittura, in particolare dall’incontro nel 1997 con la figlia di Odoardo Focherini che lo sollecitava a fare un libro sul padre, purché non fosse una biografia perché il padre « lavorava con molte persone », che l’opera “Il sorriso dei ribelli” ha trovato la sua ragion d’essere.

Con questo intento la meticolosa scrittura di Ferri ci restituisce don Arrigo Beccari non più atomo isolato ma nodo insieme ad altri di una rete di aiuto agli ebrei in fuga ed ai militari alleati prigionieri, le cui maglie si estendevano sul territorio della provincia,dalla pianura alla montagna, sulla via della salvezza che portava al Sud o alla Svizzera. I nodi “Giusti”di quella benefica rete erano Odoardo Focherini , giornalista laico da poco divenuto beato, Arturo Anderlini, il sassolese di nascita e nonantolano di adozione Giuseppe Moreali, Alfonso Paltrinieri, Dante Sala e molti altri uomini e donne comuni. Uno dei giusti sta particolarmente a cuore alla comunità sassolese che ne ha fatto un suo figlio di adozione e ne ha tratteggiato la luminosa figura nella Proposta del Consiglio Comunale di decorare al Valor Militare il Comune di Sassuolo per il contributo dato alla guerra di liberazione approvata nella seduta del 23 dicembre 1970: don Elio Monari, protagonista misconosciuto della catena di solidarietà che si stendeva da Montefiorino a Finale Emilia e che prima di essere catturato fu cappellano militare delle formazioni partigiane nell’Appennino modenese e reggiano.

Il libro racconta le loro storie e soprattutto quella di don Elio Monari, capace di svolgere una mole impressionante di azioni rischiose col sorriso sulle labbra. Il sorriso di un ribelle, fucilato come tale alle Cascine di Firenze all’alba della domenica 16 luglio 1944.

Mentre la città di Reggio Emilia si appresta a realizzare un luogo della memoria permanente intitolato a don Pasquino Borghi, fucilato settant’anni fa dai fascisti repubblicani ,nel quale saranno esposti gli abiti che indossava al momento della fucilazione con i fori delle pallottole, l’Associazione Biasin, con l’adesione della sezione comunale dell’A.N.P.I di Sassuolo la cui presidente Maria Antonia Bertoni presenterà il libro, ha voluto in tal modo portare un contributo alla memoria di don Elio Monari, del quale il 16 luglio 2014 ricorrerà il settantesimo della morte e la cui salma riposa nel Cimitero di Rifredi.

Giovedì 6 marzo, al pomeriggio, presso largo San Biagio di fronte all’omonima chiesa, verrà piantumato un albero in ricordo di don Elio Monari.
















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