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Carpi, sicurezza. Rete Imprese: “Presidio del territorio da rivedere”

Mai come in questo momento, sicurezza e legalità rientrano tra le questioni che più interessano la comunità carpigiana. La moltiplicazione negli ultimi tempi di furti e rapine a danno sia delle attività economiche che dei cittadini colpiti nelle loro residenze, sta destando parecchia preoccupazione. “C’è l’urgente necessità di ripensare a fondo il sistema di controllo e presidio del territorio, così da poter nuovamente infondere maggiore fiducia e tranquillità sul piano della tutela della proprietà personale”, evidenzia Rete Imprese Italia Carpi, che raggruppa Confesercenti, Confcommercio-Fam, Lapam-Licom e CNA.

“Uno sforzo – sostengono le Associazioni – che deve passare anche e soprattutto attraverso un maggior coordinamento tra i diversi organi preposti a garantire sicurezza e rispetto della legalità. Coordinamento, che deve trovare compimento e attuazione nel Tavolo per la sicurezza; da convocare con regolarità e al quale dovranno partecipare necessariamente di tutti i soggetti deputati a garantire la sicurezza di cittadini ed imprese. Dovrà poi essere stimolato e incentivato l’utilizzo dei sistemi di difesa passiva a tutela del patrimonio, nonché a rinforzo delle attività investigative, anche con il sostegno del fondo sicurezza finalizzato alla installazione dei sistemi di video allarme antirapina collegati con le forze dell’ordine”.

Ma c’è anche un altro punto su cui Rete Imprese focalizza l’attenzione, l’educazione alla legalità. “Tutti dovranno essere coinvolti a tal senso: operatori economici, amministratori locali, semplici cittadini, tutori dell’ordine, tutti dovranno sentirsi doverosamente impegnati. L’affermazione di questa, non potrà, non passare attraverso poi la denuncia e la lotta concreta all’abusivismo, fenomeno purtroppo crescente e dilagante e presente anche nel nostro territorio in molti settori. Abusivismo e contraffazione sono sinonimo di danni ingenti per le imprese che operano regolarmente, come pure per l’intera comunità. Ed hanno costi diretti e indiretti notevoli: la concorrenza sleale, i rischi personali per i consumatori (da quelli relativi alla salute o alla sicurezza, a quelli di carattere legale, con sanzioni che possono arrivare a migliaia di euro); e l’evasione fiscale e contributiva che si nasconde dietro al ricorso a falsi commercianti, falsi artigiani, falsi professionisti”.

“Per queste ragioni è necessario un maggiore coordinamento tra tutti i soggetti in campo, al fine di promuovere e innescare un’efficace azione di prevenzione, repressione e controllo di tutti i fenomeni da quelli criminosi all’abusivismo”, conclude Rete Carpi.

 
















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