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Politiche per la salute – “Io al diabete non gliela do vinta. E tu?”. Le associazioni dei pazienti consegnano all’assessore Lusenti circa 5000 cartoline compilate e raccolte in tutta la regione

foto-incontro“Io al diabete non gliela do vinta. E tu?”. Circa 5000 cartoline per testimoniare tutti, cittadini e istituzioni, quanto sia importante dedicare attenzione al diabete, alla prevenzione e alla diagnosi precoce. Le cartoline compilate a novembre in diverse città dell’Emilia-Romagna, in occasione delle manifestazioni per la Giornata mondiale del Diabete, sono state consegnate oggi dalle associazioni dei pazienti all’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, Carlo Lusenti. L’obiettivo è ribadire una volta di più la necessità di un’alleanza tra cittadini e istituzioni per non abbassare la guardia rispetto a una malattia sempre più diffusa nella popolazione, anche in termini di consapevolezza, essendo il diabete mellito negli adulti una patologia cronica legata agli stili di vita, quindi all’alimentazione e alla sedentarietà.

All’incontro stamani erano presenti Gilberto Laffi (coordinatore della Giornata mondiale del Diabete 2013 per la Regione Emilia-Romagna per Diabete Italia e vice presidente AMD-Associazione Medici Diabetologi), Rita Stara (presidente Federazione regionale associazioni diabetici), Simonetta Fantini (presidente OSDI Emilia-Romagna, Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani), Agata Magaletta (presidente ADB, Associazione Diabetici Bologna), Armando Sarti (vice presidente) e Adolfo Ciavarella (consulente sanitario dell’ADB).

“Il vostro modo di operare – ha sottolineato Lusenti – è assolutamente condivisibile, prezioso e raro: è un autentico ‘protagonismo sociale responsabile’, all’insegna del confronto e della collaborazione. In questo modo voi entrate nella programmazione partecipata”. Tutto questo su una malattia, il diabete, “per cui noi, controcorrente, proviamo a fare politiche di prevenzione e miglioramento degli stili di vita, in un Paese dove troppo spesso tutto è ridotto a una mera questione economica e le politiche sanitarie nazionali, su questi temi, sono spesso deboli e confuse”.

In Emilia-Romagna, molto prima del Piano nazionale per il diabete (approvato nel dicembre 2012 dalla Conferenza Stato-Regioni), tutte le Aziende sanitarie hanno attivato percorsi per la gestione integrata del diabete mellito, come stabilito con le linee guida regionali del 2009 (è in corso l’aggiornamento per il 2014). Il modello di assistenza prevede la partecipazione congiunta dello specialista diabetologo e del medico o pediatra di famiglia e attribuisce un ruolo centrale al paziente, per una gestione consapevole della malattia e per sottoporre la propria condizione clinica a un monitoraggio continuo.

Sono stati attivati diversi gruppi di lavoro multidisciplinari, anche con la collaborazione delle associazioni dei pazienti, che si occupano di gestione delle complicanze della malattia diabetica (con particolare riferimento al piede diabetico); ambulatori infermieristici per l’educazione terapeutica e l’automonitoraggio; percorsi clinico assistenziali del diabete mellito pediatrico, appropriatezza prescrittiva dei nuovi farmaci e dei dispositivi medici ad alto costo; prevenzione e riduzione del diabete nelle donne sovrappeso in gravidanza. Nel 2014 saranno avviati i registri regionali con i flussi informativi sia dei pazienti adulti che dei minori.

Il diabete in Emilia-Romagna: le cifre

In regione le persone adulte con diabete sono il 4,7% del totale della popolazione (circa 180mila persone; il dato è appena inferiore alla media nazionale: 4,9%). Il fenomeno in Emilia-Romagna è sostanzialmente stazionario negli ultimi anni e con minime oscillazioni tra i territori delle Aziende Usl. Il dato sale a 7,9% esaminando la fascia di età dai 35 anni in poi ed è in aumento (era 7,7% nel 2011, 7,5% nel 2010), con una sensibile differenza di genere (i maschi sono il 9,1% del totale delle persone dai 35 anni di età, le femmine sono 7,3%). In questa fascia di età, grazie alla gestione integrata dell’assistenza, sono in diminuzione i ricoveri: 24% del totale dei malati nel 2012 (25,8% nel 2011, 26,5% nel 2010). I minori con diabete sono circa 800 (nel 2012 i nuovi casi sono stati 125).

Con la Federazione diabete Emilia-Romagna la Regione ha recentemente condiviso il percorso diagnostico-assistenziale per bambini e adolescenti con diabete mellito di tipo 1, per favorire la diagnosi precoce e l’omogeneità negli interventi di assistenza e presa in carico in tutto il territorio. Da diversi anni la Regione finanzia campi estivi per bambini e adolescenti con diabete per migliorare la loro capacità di integrazione a partire dalla autogestione della malattia fino a potenziare l’autostima.

La malattia

Il diabete è una malattia cronica in cui si ha un aumento della glicemia, ovvero dei livelli di zucchero nel sangue, che l’organismo non è in grado di riportare alla normalità. Questa condizione può dipendere da una ridotta produzione di insulina, l’ormone prodotto dal pancreas per utilizzare gli zuccheri e gli altri componenti del cibo e trasformarli in energia, oppure dalla ridotta capacità dell’organismo di utilizzare l’insulina che produce. Livelli elevati di glucosio nel sangue, se non corretti con una terapia adeguata, possono nel tempo favorire la comparsa delle complicanze croniche della malattia: danni a reni, retina, nervi periferici e sistema cardiovascolare. La forma più frequente di diabete, il diabete di tipo 2, si manifesta generalmente dopo i 35/40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese. La sua evoluzione è lenta e priva di sintomi; gradatamente la persona perde la capacità di controllare l’equilibrio della sua glicemia. Il diabete di tipo 1 è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del pancreas dove viene prodotta l’insulina (necessaria a far entrare il glucosio nelle cellule). Il diabete di tipo 1 insorge spesso in età pediatrica.

 
















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