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Fiom/Cgil Modena: “In Ferrari Auto si nega ancora una volta il diritto di assemblea alla Fiom”

Ferrari-Maranello“Una grave violazione dei diritti sindacali. Così la Fiom/Cgil di Modena giudica l’ennesimo atto che si è consumato stamattina nell’azienda del Cavallino (sia allo stabilimento di Maranello che alla Scaglietti), dove ai sindacalisti Fiom è stato negato l’accesso per svolgere l’assemblea sindacale.

La Fiom/Cgil aveva infatti fatto richiesta di poter svolgere 2 ore di assemblea stamattina (dalle ore 8 alle 10 a Maranello, dalle 11 alle 12 a Modena, mentre oggi pomeriggio dovrebbe tenersi sempre a Maranello una nuova assemblea dalle 15 alle 17), in concomitanza con l’assemblea sindacale di Fim-Uilm-Fismic.

La direzione di Ferrari Auto ha formalmente negato il permesso alla Fiom con la motivazione che le 2 ultime ore residue di assemblea sul 2013, sono state concesse, in base al criterio di precedenza, ad altri sindacati per un’assemblea rivolta a tutti i lavoratori e con un diverso ordine del giorno.

La Fiom giudica inaccettabile questa motivazione sostenendo di avere uguale diritto, come confermato anche dalla sentenza del 3 luglio 2013 della Corte Costituzionale, che ha riportato la Fiom in Fiat dopo un’esclusione di oltre due anni.

La sentenza n.231/2013 ha infatti stabilito che debbano essere riconosciuti i diritti sindacali (assemblea, referendum, permessi, aspettative, ecc…) anche ai sindacati partecipanti alle trattative contrattuali, che però alla fine non si riconoscono negli esiti e non firmano il contratto collettivo.

“Ferrari lede il diritto della Fiom e dei lavoratori a svolgere assemblee in azienda” afferma Cesare Pizzolla segretario provinciale Fiom/Cgil Modena. “Ma la Fiom è diversa dagli altri sindacati? Per alcuni aspetti sì, visto che portiamo un punto di visto diverso. Ma questa diversità non può determinare un diverso trattamento sui diritti” aggiunge Pizzolla.

Nonostante l’impedimento ad entrare a Maranello che a Modena, un gruppo di lavoratori hanno abbandonato l’assemblea degli altri sindacati per ascoltare le proposte della Fiom.

Il comportamento autoritario e discriminatorio di Ferrari risalta ancora più rispetto alle altre aziende modenesi del Gruppo Fiat dove si sono volte invece regolarmente le assemblee convocate dalla Fiom per presentare i contenuti della Carta Rivendicativa (motivazioni sentenza 3 luglio 2013 Corte Costituzionale, gestione della crisi nel Gruppo Fiat, miglioramento di alcuni diritti rispetto al CCSL).

Alle assemblee convocate dalla Fiom in CNH e Maserati hanno partecipato alcune centinaia di lavoratori, mentre alle assemblee degli altri sindacati hanno partecipato alcune decine di lavoratori.

“Forse Ferrari ha il timore che le assemblee in competizione, possano rendere evidente che la Fiom è il sindacato maggiormente rappresentativo?” commenta Pizzolla. “Basta scuse! Ferrari e gli altri sindacati devono prendere atto che la Fiom è rientrata in Fiat e rivendica il diritto a fare assemblee!”. Con l’accoglienza riservata ai sindacalisti Fiom, gli stessi lavoratori dimostrano di condividere il fatto che la Fiom debba rientrare in fabbrica dalla porta principale. La Fiom/Cgil invita perciò gli altri sindacati a confrontarsi democraticamente in un’assemblea unitaria in tutti gli stabilimenti Fiat.

Inoltre, è in corso in questi giorni il referendum sulla Carta Rivendicativa Fiom negli stabilimenti CNH e Maserati (in Ferrari si inizierà domani).

Il voto avviene in vari momenti della giornata nei seggi allestiti fuori dai cancelli.

Nonostante il disagio di allestire seggi volanti alla fine di ogni turno di lavoro (l’azienda ha infatti negato il permesso per svolgere il referendum in mensa dove si svolgeva abitualmente), si sta registrando un’alta affluenza di lavoratori e lavoratrici (oltre 300 lavoratori di CNH hanno già votato e le votazioni continuano nelle prossime ore)” – conclude Fiom/Cgil Modena.

 
















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