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Sport nelle carceri: favorire il reinserimento e difendere la salute. Presentato oggi il protocollo d’intesa regionale tra Prap e Uisp

“Questo documento è l’ultimo frutto di una collaborazione che prosegue da trent’anni”. Così il provveditore Pietro Buffa ha commentato la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Prap – Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Regione Emilia-Romagna e Uisp – Unione Italiana Sport Per tutti, per la promozione di attività motoria all’interno delle carceri e per chi sconta pene alternative. Il documento, presentato alle 11 di questa mattina nella sede del Prap, a Bologna, punta infatti a favorire l’integrazione e il reinserimento dei detenuti e a promuovere stili di vita sani negli istituti penitenziari attraverso il potenziamento e delle attività sportive per i 3.700 detenuti nelle carceri dell’Emilia-Romagna.

“Attraverso lo sport, – ha affermato Carlo Balestri, responsabile delle politiche internazionali Uisp e vicepresidente della Uisp Emilia-Romagna – gli istituti di pena possono tramutarsi in luoghi in cui si respira un po’ d’aria in più rispetto a quella della tradizionale ora. In contesti così complessi non ci possiamo presentare come dilettanti. Per questo la formazione dei nostri operatori e una lunga esperienza, anche in altre regioni, sono i punti di forza della nostra azione”.

Fattori determinanti per portare a compimento il progetto sono i fondi e l’impiantistica sportiva. Per questo uno dei principi basilari del protocollo d’intesa è quello di sviluppare sinergie tra i vari soggetti in gioco. “Data la situazione – ha spiegato Buffa – ci stiamo muovendo molto in un’ottica di cofinanziamento, guardando anche fuori dall’Italia per trovare le risorse necessarie”. Diverso il discorso per quel che riguarda strutture e materiale sportivo: “Tutti gli istituti attualmente hanno i propri campi e palestre. Si parte da questa base – ha sottolineato il provveditore – con l’intenzione di migliorare quantitativamente e qualitativamente” .

Oltre allo sport tradizionale, però, la Uisp punta anche alla promozione di un’attività motoria “alternativa”. “Già da tempo – ha affermato Mauro Rozzi, presidente della Uisp Emilia-Romagna – abbiamo numerosi progetti attivi nelle carceri, anche con lavori connessi al miglioramento della qualità della vita attraverso attività come lo yoga o le camminate. Il nostro fiore all’occhiello sono i collegamenti in carcere creati con alcune manifestazioni come Vivicittà, la corsa nazionale della Uisp, che ogni anno si svolge dentro numerosi istituti”.

 
















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