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Gli avanzamenti nel trattamento del carcinoma ovarico al centro di un convegno in programma domani a Modena

Tra le neoplasie femminili il carcinoma ovarico è il sesto più diffuso a livello mondiale. Nella provincia di Modena l’incidenza registrata nel 2011 è di 59 nuovi casi su 100.000 abitanti. A causa della diagnosi tardiva, che nei due terzi dei casi avviene in stadi avanzati, il carcinoma ovarico rappresenta la più comune causa di morte nell’ambito dei tumori ginecologici con una mortalità di 45/100.000 abitanti nella provincia di Modena nel 2011.

Per discutere dei dati e in particolare dei metodi di intervento più avanzati nel trattamento di questi tipi di tumore, il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell’Adulto dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia promuove un meeting dal titolo “AdHOC – Advance Hot-topic trends in Ovarian Cancer” in programma per mercoledì 4 dicembre 2013 a partire dalle ore 10.30 presso l’Hotel Real Fini (via Emilia Est, 441) a Modena.

“All’evento – ha sottolineato il dott. Roberto Sabbatini, Oncologo Medico presso il Centro Oncologico Modenese e promotore dell’iniziativa – parteciperanno figure professionali riconosciute e stimate nell’ambito della Ginecologia Oncologica e appartenenti a varie istituzioni sul territorio nazionale. Fra tutti il dott. Martino Abrate, la dott.ssa Nuria Asensio e la dott.ssa Francesca Zanelli dall’IRCCS di Reggio Emilia, la dott.ssa Domenica Lorusso dall’INT Milano, il dott. Claudio Zamagni dall’Oncologia del Policlinico di Bologna, il prof. Annibale Volpe e il prof. Angelo Cagnacci dalla Ginecologia del nostro Policlinico e il dott. Giuseppe Longo e il dott. Gabriele Luppi del Centro Oncologico Modenese. L’evento si propone di fare il punto della situazione sulle recenti novità introdotte nel trattamento del carcinoma ovarico, per dettare linee di intervento condivise nella comune pratica clinica”.

Le attuali terapie in uso prevedono, dopo l’intervento chirurgico, una chemioterapia a base di platino e taxani, ma nuovi approcci possono intervenire favorevolmente nel debellamento della malattia, con strategie sono volte non solo a migliorare il tasso di guarigione, ma anche a ridurre il rischio di recidiva che nelle pazienti con stadio di malattia avanzato è molto elevato (circa il 90%).

“Il Centro Oncologico Modenese è da sempre – ha sottolineato a questo proposito il prof. Leonardo Fabbri, direttore del Dipartimento di Oncologia, Ematologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio – in prima linea nella ricerca contro i tumori ginecologici anche grazie al ruolo del dott. Roberto Sabbatini, un vero pilastro del nostro Dipartimento, referente di patologia presso il centro sin dai primi anni ’90, e che con grande dedizione gestisce un ambulatorio multi-disciplinare di Ginecologia Oncologica assieme ai ginecologi, radioterapisti, radiologi e anatomo-patologi della nostra istituzione, offrendo alle pazienti un servizio professionale ed integrato. Mi è grato ringraziare il dott. Sabbatini e i colleghi ospedalieri per il prezioso lavoro assistenziale da loro svolto, per quello di didattica a favore di studenti e specializzandi, e di ricerca clinica: senza il loro impegno semplicemente l’ Oncologia ed il Dipartimento non potrebbero mantenere i livelli adeguati e ben riconosciuti.

Nella sessione educazionale del convegno saranno illustrati e discussi i diversi approcci chirurgici e i più moderni protocolli di trattamento nel campo delle neoplasie a carico dell’ovaio, per approfondire lo stato dell’arte del percorso diagnostico-terapeutico.

Successivamente, una sessione del programma sarà dedicata alla presentazione di situazioni cliniche emblematiche. Al fine di stimolare la partecipazione e il confronto di tutti i partecipanti, si utilizzerà il modello del Clinical Game a snodi decisionali che consentirà di far emergere degli enunciati di best practice allo scopo di definire approcci terapeutici condivisi. Per la conduzione della discussione sarà infine utilizzato un metodo strutturato guidato da tutor per ottenere la massima interazione e far si che il parere, il contributo, la condivisione e l’adesione di tutti costituiscano il valore reale della riunione. La conclusione dell’incontro sarà dedicata alla definizione dei messaggi operativi e di applicabilità immediata nella pratica clinica, emersi dalla discussione interattiva.

 
















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