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Crisi economica, Conto Anch’io a Sassuolo: “ora c’è bisogno di un nuovo motore”

Ivano-PiccininiNell’attuale clima economico, il distretto ceramico si deve adattare a quei fattori che giocano un nuovo ruolo nell’economia mondiale, quali le scarse risorse finanziarie e una fiducia sempre piu’ scarsa da parte degli investitori. Sassuolo non è competitivo probabilmente perche’ ha tre gravi carenze, fra loro interconnesse: scarsezza di grandi imprese multinazionali, insufficienza di economie di scala, inadeguatezza delle infrastrutture.

E’ necessario puntare sulla diversificazione industriale ad esempio, prendere in considerazione l’opportunita’ di favorire l’insediamento di aziende di settori che hanno potenzialita’ di crescita , in primis il settore energetico , farmaceutico , alimentare e turistico.

Si dovrebbe dunque iniziare a promuovere eventi e manifestazioni relativi a queste opportunita’ di mercato che rappresentano certamente un percorso per creare nuovi stimoli imprenditoriali al fine di favorire una nuova tipologia occupazionale.

Serve poi sul territorio locale , una efficace politica di accelerazione per la innovazione in economia ed aiuto ai giovani imprenditori o iniziative di start-up, mediante la costituzione di società pubbliche con partecipazione di azionariato diffuso, per lo sviluppo d’aziende di giovani con progetti innovativi.

Come tutti sappiamo, non sempre è sufficiente avere buone idee e voglia di fare per avviare un’impresa: quando mancano i mezzi e le risorse è necessario fare appello alle opportunità, pubbliche e private, messe a disposizione dei piccoli imprenditori in fase di start-up.

Bisogna aiutare i “nuovi” imprenditori a riflettere e a far chiarezza su alcuni aspetti che oggi contraddistinguono le aziende di successo dalle altre: in quest’epoca, infatti, nessuno può permettersi di non essere competente, flessibile e veloce.

Far nascere aziende innovative, capaci di svilupparsi rapidamente conquistando nuovi mercati, è uno tra i compiti principali delle istituzioni. Un ruolo reso ancora più necessario da un tasso di natalità delle aziende che nel nostro Paese è drammaticamente basso, ma anche dalle difficoltà di sviluppo incontrate dalle piccole e medie imprese e dallo scarso successo dei business-plan presentati ai fondi di private equity ( buone idee che restano solo sulla carta).

E’ necessaria una nuova mission: fino a ieri puntavamo a favorire l’ aggregazione di imprese già esistenti, oggi dobbiamo aiutare chi ha buone idee a creare aziende di successo.

Sono necessari dei contributi alle spese e/o, premi-incentivi, ma anche training on the job che garantiscono un sostegno costante.

Dunque le risposte della politica alla crisi devono partire dai giovani (soprattutto giovani donne) e puntare sulle potenzialità e le energie delle giovani generazioni, mettendole in condizione di investire nel loro futuro, futuro come speranza e non come minaccia.

Sassuolo per uscire dalla crisi deve quindi affrontare molte sfide: più qualità, innovazione, integrazione, internazionalizzazione ed essere piu’ tutelata.

Bisogna quindi tutelare di piu’ e promuovere di piu’ il marchio dei prodotti delle aziende sassolesi contro la contraffazione perche’la certezza di acquistare un prodotto sassolese purtroppo, non esiste.

Sono necessarie misure per la tutela della produzione sassolese, che valorizzino quel “capitalismo personale” che sta alla base della capacità competitiva delle nostre aziende nel mercato globale.

La tutela del Made in Sassuolo, passa non solo da un inasprimento delle pene per chi immette nel mercato prodotti contraffatti, ma anche promovendo forme di certificazione sull’origine e sulle peculiarità delle produzioni.

Auspico inoltre che qualche lungimirante ed illustre parlamentare raccolga la mia proposta di Legge che obblighi, negli appalti pubblici, l’acquisto dei soli materiali prodotti in Italia o nella Comunita’ Europea.

La crisi economica è una opportunita’ storica di rinnovamento e trasformazione pertanto bisogna lanciare il cuore oltre la tradizione della ceramica ,senza mai dimenticare il nostro core-business.

Il nostro contesto, piu’ di prima, ha bisogno di riscoprire la persona come realtà originaria di diritti e doveri e di ripartire dalla sua dignità per correggere i percorsi che hanno posto la ricchezza ed il mercato al di sopra di essa, invece di considerarli come mezzi e strumenti per il bene della persona.

(Ivano Piccinini, Presidente Associazione Culturale Conto Anch’io a Sassuolo)

 
















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