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Assemblea a Carpi su acqua e amianto

acqua-rubinetto-3L’Unione delle Terre d’Argine ha promosso a Carpi per ieri pomeriggio, mercoledì 16 ottobre, un’assemblea per discutere della presenza di tracce di amianto nella rete idrica di Carpi e dell’utilizzo dell’acqua in bottiglia nelle scuole. Circa 200 i partecipanti, rappresentanti di sezione, di classe o di istituto; presente per l’Unione il Presidente Giuseppe Schena, l’assessore alle Politiche educative e scolastiche di Carpi Maria Cleofe Filippi, per l’Azienda Usl il direttore del Distretto di Carpi Claudio Vagnini e la dirigente del SIAN di Carpi Monica Selmi, infine per Aimag la biologa e responsabile delle analisi Manuela Baraldi e Davide di Battista, dirigente del servizio idrico dell’azienda multiservizi.

AUsl e Aimag hanno ribadito che l’acqua distribuita nella rete è potabile ed ampiamente controllata e, sulla base di dati sanitari e scientifici, non ci sono rischi per la salute di grandi e piccini. L’Unione, per bocca del Presidente Giuseppe Schena, ha ricordato la giustezza della scelta fatta dall’ente associato nel 2008 di utilizzare acqua del rubinetto per dare da bere ai piccoli dei nidi e delle scuole d’infanzia, per motivi organizzativi, sanitari e ambientali. E’stato poi ribadito che a Campogalliano, Novi di Modena e Soliera la presenza di amianto nell’acqua delle rete idrica è pari a zero e che c’è l’impegno di Aimag e del Gruppo tecnico formatosi nei mesi scorsi su questo tema a monitorare la situazione e ad attivare tempestivi accorgimenti tecnici per riportare i valori dell’amianto a zero anche a Carpi. A fronte delle tante preoccupazioni emerse anche nel corso dell’assemblea di ieri pomeriggio dalle parole di una parte dei genitori (ricordiamo che i bambini fino ad un anno di età nei nidi e gli alunni delle primarie consumano già acqua in bottiglia) sono state poi sollevate dai relatori una serie di problematiche legate all’utilizzo di acqua non del rubinetto nella fascia di età 1-6 anni: problemi legati alla conservazione ed allo stoccaggio di bottiglie e boccioni, agli scarsi controlli sanitari (nell’acqua confezionata non viene ad esempio né controllato né monitorato l’amianto, le analisi effettuate su altri elementi chimici hanno tempi spesso molto lunghi e lontani dal momento in cui l’acqua viene venduta e somministrata, ci sono significative differenze tra diverse marche commerciali, ecc…) ed organizzativi.

Nel corso del dibattito sono emerse le posizioni di molti genitori, spesso tra loro fortemente distanti e divergenti, a favore o contro il consumo dell’acqua di rubinetto nelle scuole di Carpi. I genitori si sono pronunciati comunque a favore della scelta di fruizione dell’acqua di rubinetto, qualora le tracce di amianto tornino ad essere completamente assenti.

L’Azienda USL di Modena, per bocca del direttore del Distretto sanitario di Carpi Claudio Vagnini, ha confermato dal canto suo “la volontà di continuare a collaborare, nell’ambito delle proprie competenze, con il Comune e l’ente gestore delle rete idrica, contestualmente è utile ricordare una serie di dati oggettivi ed evitare che nell’opinione pubblica possano diffondersi timori che, secondo quanto chiarisce anche l’Organizzazione Mondiale della sanità, appaiono del tutto infondati. La limitata presenza d’amianto riscontrata a seguito di alcuni controlli non rappresenta un pericolo per la salute dei cittadini: né la normativa nazionale né quella comunitaria (UE) considerano l’ingestione di fibre d’amianto pericolosa per la salute e non considerano l’amianto tra i parametri da verificare per la potabilità e la sicurezza dell’acqua. In particolare l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel documento Direttive per la qualità dell’acqua potabile volume 1 Raccomandazioni, pubblicato nel 1994 e aggiornato nel 2011, si è così espressa ‘…Non esiste dunque alcuna prova seria che l’ingestione di amianto sia pericolosa per la salute, non è stato ritenuto utile, pertanto, stabilire un valore guida fondato su delle considerazioni di natura sanitaria, per la presenza di questa sostanza nell’acqua potabile”.

Al termine dell’assemblea il Presidente Schena ha affermato che “l’ente, pur confermando la scelta originaria di fornire l’acqua di rubinetto, avrebbe provveduto nel giro di 8 giorni a convocare un Gruppo ristretto di genitori rappresentanti per definire una soluzione organizzativa temporanea e sperimentale per il territorio di Carpi, in attesa che i valori dell’amianto nella rete idrica tornino a zero; una soluzione – il più possibile condivisa e pacificante – per consentire ai genitori che ne faranno richiesta di far bere ai figli a scuola l’acqua in bottiglia”. L’Unione delle Terre d’Argine ed il gruppo ristretto dei rappresentanti dei genitori, coinvolgendo il personale educativo ed insegnante delle scuole, studieranno quindi in tempi brevi una proposta che dia risposta alle diverse preoccupazioni dei genitori, consenta la libertà di scelta e definisca gli aspetti economici ed organizzativi conseguenti, anche nell’ottica della tenuta del servizio educativo e scolastico.

 

 

 

 
















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