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Consiglio comunale carpigiano del 18 Luglio

consiglio_carpi_2012Il capogruppo del Popolo delle Libertà Roberto Andreoli nel corso della seduta del Consiglio comunale di giovedì 18 luglio ha presentato una interrogazione sul Circolo Tennis nella quale ha ricordato che la prima scadenza naturale per la gestione dell’impianto porta la data di marzo 2012, mentre il 31 maggio 2013 è scaduta la proroga per la procedura di gara. “Cosa intende fare l’amministrazione per la gestione del Circolo? Si aprirà un nuovo bando? Quale impegno economico si accollerà il Comune per la manutenzione straordinaria delle strutture visto il loro stato precario?” L’assessore allo Sport e Benessere Carmelo Alberto D’Addese ha replicato che “è stato predisposto e approvato il nuovo Bando per l’assegnazione e l’affidamento in gestione e utilizzo dell’impianto tennistico comunale con atto della Giunta Comunale n. 79 del 3/06/2013 con cui si approvano il Capitolato d’oneri per l’affidamento, i criteri di partecipazione, i criteri di scelta dei soggetti interessati, nonché lo schema di convenzione. I criteri di selezione sono indicati all’interno del Bando, in corso di pubblicazione. L’apertura delle buste con le offerte è prevista entro la fine di agosto. L’amministrazione comunale per la manutenzione straordinaria della struttura avvierà a breve i lavori per la sostituzione degli impianti generatori di aria calda a servizio dei palloni presso statici del Circolo Tennis per un importo di 47.000 euro (delibera di Giunta comunale n. 167 del 30/12/2011). Sono in fase di progettazione ulteriori interventi di manutenzione straordinaria che saranno approvati dalla Giunta nelle prossime settimane. Si allegano come richiesto copia dei consuntivi, dello stato patrimoniale e del conto economico dell’Associazione Circolo Tennis Carpi”.

Andreoli ha controreplicato sottolineando che non si era mai fatta menzione nel capitolato dei bandi precedenti del fatto che il 30 dicembre 2011 si era approvata la sostituzione degli impianti per i palloni. “Cosa aspetta questa Giunta ad intervenire? Ci sono molti interventi da programmare. Rispetto poi ai bilanci dei gestori vanno approfonditi alcuni aspetti: dal 2011 questi si sono dimostrati più virtuosi degli anni passati, nel 2012 addirittura c’è un attivo di 28 mila euro, ma sempre con la stessa struttura. Mi sembra che quello del Circolo Tennis sia un tema non caro al Comune e che l’assessore non ci abbia detto tutto. Aspettiamo agosto”.

 

SERVIZI E ATTIVITA’ CIMITERIALI, IL DIBATTITO

Nel Consiglio di giovedì 18 luglio approvata la Relazione istruttoria

Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 18 luglio è stata approvata la Relazione istruttoria per l’affidamento della gestione dei servizi e delle attività cimiteriali. Il Direttore Generale del Comune Giordano Corradini ha ricordato come nel 1998 il servizio sia stato affidato in concessione a Se.Ne.Ca. srl e come, dopo una proroga di 4 anni, questa scada il 31 ottobre prossimo. Dopo il terremoto i cimiteri carpigiani hanno subito danni consistenti; 1,2 milioni di euro sono stati spesi per le opere provvisionali mentre 2,8 milioni saranno quelli necessari per le opere di rifacimento e consolidamento finanziate dalla Regione nell’ambito della ricostruzione post sisma. “In futuro, visto che le cremazioni sono arrivate a superare il 40% del totale dei decessi – ha detto Corradini – saranno diverse le esigenze alle quali dovranno rispondere i nostri camposanti; serviranno meno loculi e più celle cinerarie e con il nuovo Piano Cimiteriale dovremo definire come riconvertire parte degli spazi. La concessione avrà una durata di 4 anni, un tempo non troppo lungo ma necessario per sistemare i cimiteri e definire il nuovo Piano da approvarsi da parte del Consiglio comunale. A seguire verrà poi messa a gara la futura concessione di costruzione e gestione”. L’incaricata Romana Mattioli ha trattato dal canto suo più nello specifico la delibera in discussione, sottolineando come la concessione riguardasse i servizi ai cittadini così come la gestione delle strutture, la manutenzione delle stesse e le problematiche legate alle sepolture. “A base di gara – ha affermato – abbiamo messo la cifra di 230 mila euro l’anno per il canone di concessione da versare all’ente locale, una volta stimati i costi e le entrate e visto che i 3500 euro medi a sepoltura del passato ora sono diminuiti a causa delle scelte che sono decisamente diverse e all’aumento delle cremazioni. Il concessionario abbiamo stimato che possa puntare su 75-76 mila euro di utile lordo con 200 mila euro di valorizzazione dei servizi cimiteriali. Nel caso i ricavi fossero molto minori del previsto abbiamo individuato una via d’uscita, ovvero la possibilità per il gestore di versare un canone ridotto per evitare che abbandoni il servizio: ci siamo presi la responsabilità di essere più elastici qualora il mercato sia diverso. Le tariffe previste invece non potranno aumentare nel quadriennio che di una quota pari al 60% dell’incremento Istat”.

Mattioli ha poi risposto ad una serie di domande sulla definizione di servizio pubblico a rilevanza economica (tale perché in concessione ad un operatore e in grado di autofinanziarsi, economicamente in equilibrio, parametro di virtuosità anche per il Patto di Stabilità), sulle differenze che anche nella nostra provincia si possono notare tra servizi gestiti direttamente dai Comuni e no, sul fatto infine che i costi del servizio dell’illuminazione votiva sono compresi in quelli di gestione amministrativa e contabile. “Il bando di gara ancora materialmente non è scritto, le clausole sul rischio d’impresa e sulla salvaguardia degli equilibri sono necessarie – ha concluso Mattioli – e mai comunque in passato abbiamo dovuto intervenire a sostegno del gestore per eventuali sue difficoltà”.

Nel corso del dibattito sono intervenuti in primis i consiglieri del Pd Paolo Zironi e Marco Bagnoli, il primo dei quali ha sottolineato l’importanza di introdurre clausole di equilibrio e il secondo auspicando che nella costruzione del bando di gara non si disequilibrino i conti; Cristian Rostovi del PdL invece si è chiesto come mai la “positiva strada dell’esternalizzazione dei servizi cimiteriali intrapresa nel 1996 non si possa attuare anche ad esempio nel settore delle onoranze funebri”, manifestando infine dubbi sulla durata di 4 anni della prossima concessione. Il capogruppo della Lega nord Argio Alboresi dal canto suo si è detto perplesso per la scelta di non gestire internamente dei servizi cimiteriali mentre l’assessore al Patrimonio Carmelo Alberto D’Addese ha invece ribadito proprio l’importanza di questi servizi, di cui bisogna garantire qualità e continuità. “Sulla gestione ‘in house’ le nuove normative danno indicazioni differenti e i 4 anni ci sembrano congrui – ha detto – per terminare gli interventi post sisma e definire il nuovo Piano cimiteriale”. In sede di dichiarazione di voto il capogruppo della Lista Carpi 5 Stelle Andrea Losi ha poi spiegato come sia stata scelta una formula di affidamento delle tre possibili, “laddove il potere di controllo del Comune viene ridimensionato. In pratica poi essendo Se.Ne.Ca. di Cmb diventa un partenariato, quasi un affidamento ‘in house’. Formalmente è neo-liberismo, nei fatti quasi il contrario”. Il capogruppo del PdL Roberto Andreoli sempre in sede di dichiarazione di voto ha infine sottolineato come la delibera metta sì al centro il concetto di mercato “ma se concorre Se.Ne.Ca. vince lei. E’ un bluff? Vedremo come andrà a finire”. La delibera è stata votata da Pd, Idv, PdL, ApC, con l’astensione della Lega nord e il voto contrario della Lista Carpi 5 Stelle.

Nel corso della seduta del 18 luglio è stata poi discussa una interpellanza della Lista Carpi 5 Stelle per l’attuazione dell’articolo 12 dello Statuto comunale con modalità on-line (l’assessore Cinzia Caruso ha spiegato che avrebbe portato il tema, a cui l’amministrazione intende dare seguito, nella prima seduta della Commissione consiliare competente; proposta accolta di buon grado del proponente Andrea Losi) ed è stata approvata all’unanimità una mozione dello stesso esponente grillino sull’adesione del Comune all’Europea Mobility Week 2013, la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, promossa dalla Commissione Europea. La mozione di Losi chiedeva alla Giunta non solo di aderire all’evento ma anche di sottoscrivere la Carta ad essa legata e che prevede una serie di iniziative, tra cui la chiusura di quattro strade cittadine per almeno un giorno al traffico motorizzato.

L’assessore alla Mobilità Carmelo Alberto D’Addese ha ricordato che l’ente locale ha aderito all’iniziativa European Mobility Week 2013. “Per quanto concerne le iniziative da avviare queste saranno concordate con l’Assessorato all’Ambiente e avranno come tema centrale la presentazione del nuovo Piano delle piste ciclabili e per l’occasione sarà programmato un incontro pubblico. Oltre ai servizi di trasporto pubblico locale – ha detto – sono stati confermati anche per l’anno in corso il servizio C’entro in bici, il servizio Taxi anch’io!, le agevolazioni per pensionati e invalidi per gli abbonamenti al Trasporto pubblico locale. Sono inoltre stati avviati contatti con i dirigenti scolastici per promuovere il car pooling scolastico. Infine per quanto riguarda la proposta di riservare delle aree alla mobilità ciclistica e pedonale questa trova risposta negli interventi appena conclusi della pista ciclo-pedonale Due Ponti, della pista ciclo-pedonale Don Venturelli, nel progetto di via Dallai di recente approvazione e nella pedonalizzazione di Piazza dei Martiri. Quindi possiamo con serenità asserire che la nostra adesione all’European Mobility Week 2013 è confortato non solo dalla volontà di promuovere una mobilità alternativa, ma anche da dati oggettivi che trovano conferma nei progetti realizzati e in corso di realizzazione”. Andrea Losi ha ribadito l’importanza a suo parere di sensibilizzare la popolazione per promuovere modi di trasporto alternativi e ridurre l’uso dell’auto privata con lo specifico obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla mobilità urbana sostenibile e nello stesso tempo ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria. “C’è modo e modo di partecipare a questa iniziativa, chiudere 4 strade nel corso del weekend – ha concluso – può essere un modo di farlo azzardando di più”. D’Addese ha ribadito che il Comune dirà a suo tempo quali iniziative l’amministrazione deciderà di sostenere in occasione dell’European Mobility Week.

APPROVATA VARIAZIONE DI BILANCIO DA 1 MILIONE E MEZZO

Il riconoscimento di un debito fuori Bilancio a seguito della sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda Finzi srl* è stato l’atto più importante di cui si è discusso nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 18 luglio e che si è concretizzato con l’approvazione a maggioranza di una Variazione di Bilancio da 1 milione e 450 mila euro. Presentata dall’assessore al Bilancio Cinzia Caruso la delibera in questione prevede che si dia copertura finanziaria a questo debito liberando risorse per 500 mila euro da minori investimenti sulla manutenzione straordinaria delle strade, riducendo di 250 mila euro lo stanziamento per le restituzioni di contributi di concessioni edilizie e applicando infine una quota dell’Avanzo di amministrazione non vincolato alla parte Investimenti pari a 700 mila euro. “Il Patto di Stabilità non viene sforato – ha detto Caruso – e gli equilibri di bilancio non vengono mutati. Inoltre questo atto ha già avuto il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti”.

Il consigliere Roberto Benatti (PdL) ha chiesto a questo punto se “è corretto dire che l’esborso è dovuto ad un’inadempienza del Comune, così come è scritto nella sentenza del TAR”. Il dirigente del Settore Urbanistica Norberto Carboni ha risposto che tale espressione non era corretta; se non si predisponeva il Piano particolareggiato si poteva utilizzare un altro articolo dell’accordo fatto a suo tempo, che prevedeva una indennità apposita. “Se ci fosse stato un inadempimento da parte del Comune avrebbe trovato risposta la ragione principale del ricorso che era il risarcimento danni, come richiesto per 3,2 milioni di euro totali. L’adesione al Piano particolareggiato aveva sempre ottenuto una bassa adesione fra i vari proprietari, con una percentuale massima del 20%”. Il Direttore Generale del Comune Giordano Corradini ha osservato anch’egli che “se fosse stato riconosciuto un inadempimento del Comune la Società Finzi si sarebbe vista riconoscere un risarcimento danni. Il Comune non è inadempiente, ha semplicemente applicato una clausola invece di un’altra, quella dell’esproprio. La sentenza va letta tutta: la pretesa risarcitoria è stata rigettata perché priva di fondamento dal TAR”..

Il consigliere Benatti ha domandato allora con quale atto il Comune ha scelto l’esproprio al posto dell’altra clausola. “In quale atto il Comune ha deciso di spendere un milione invece di zero? Questa vicenda potrà forse avere una coda se gli altri proprietari si muoveranno come la società Finzi srl chiedendo un risarcimento?”. Il dirigente Carboni ha ribadito che i privati non hanno mai sottoscritto il Piano particolareggiato per mancanza di accordo e che ora a fronte della Variazione al Bilancio il Comune si trova con 7200 metri quadrati di terreno espropriati ai Finzi, mentre gli altri tre proprietari hanno poco meno di 5000 metri quadrati in tutto. Il capogruppo del PdL Roberto Andreoli ha dal canto suo affermato che “è un fatto negativo avere un debito fuori bilancio, circostanza di cui non ho memoria, una tegola sul secondo mandato del Sindaco Campedelli. Tutto nasce nel 2004 quando il Consiglio ha votato lo schema di accordo con i Finzi: ma la delibera non menziona un documento, una comunicazione del dirigente del settore A9 del 2003 in mio possesso, nel quale si valutavano i valori ICI dimezzando il valore dell’area, da 96 euro al metro quadrato a 48 euro al metro quadrato. Questa è una omissione molto grave; il Consiglio Comunale non è stato informato. Nella stessa sentenza del Consiglio di Stato si dice che il Comune non ha voluto usare il valore 2003 ma quello del 2002”.

L’esponente del centro-destra ha poi criticato la Variazione di Bilancio in discussione, “a cui già in sede di redazione del Bilancio di Previsione 2013 gli uffici avevano messo mano; gli stessi Revisori dei Conti il 27 giugno segnalavano i tre settori su cui si interveniva: la riduzione della posta in bilancio per la manutenzione delle strade, da 1,5 a 1 milione di euro, alla stessa cifra stanziata guarda caso ogni anno, a dimostrazione che questa diventa un ‘polmone’ da gestire nel Rendiconto: sulla restituzione di oneri edilizi si passa poi dai 70 mila del 2011 al milione e 100 mila euro decurtati ora di 250 mila, un bel salto…Riassumendo: ci troviamo di fronte ad una omessa notifica al Consiglio comunale di un atto importante e chissà quante altre volte è successo, ad un Bilancio di Previsione farlocco e a poste gestite così…”

Il consigliere Benatti ha poi ripreso la parola per osservare che si stava parlando di una cifra complessiva di due milioni e mezzo di euro, “davanti alla quale la maggioranza non ha speso una parola. Non si è capito l’atto con il quale il Comune ha scelto l’esproprio e non c’è un atto che dice ciò che ha affermato Corradini, così l’ente locale ha fatto scadere i termini per incorrere nella penale; c’è un parere della Giunta, una e-mail dell’assessore Tosi? Fateci vedere qualcosa. Perchè nel 2009 la società Finzi non ha aderito al Piano? Davanti al TAR ci siete andati dicendo che non erano competenti, non spiegando le vostre singolari operazioni, come il fare decadere i termini. C’è qualcosa che non va e se non avete niente da dire mi spiace per voi”.

Il consigliere Marco Bagnoli (Pd) dopo aver esordito spiegando che non era “con piacere che si votava questa delibera” si è soffermato sul parere favorevole di legittimità alla proposta di Variazione di Bilancio del Collegio dei Revisori dei Conti. “Dal punto di vista generale questa vicenda segna uno spartiacque nei rapporti tra cittadini ed enti locali; e c’è il rischio che casi come questi alimentino lo scetticismo e una diminuzione della fiducia reciproca tra il pubblico e il privato. Se si alza il livello di diffidenza reciproca è un problema per tutta la comunità”.

Il capogruppo della Lega nord Argio Alboresi ha poi preso la parola per fare conoscere al civico consesso la propria forte contrarietà al modo con il quale si era gestita la vicenda: “questa sera la maggioranza non dice niente e bisognerebbe sentire invece parlare di dimissioni dopo che sono stati presentati questi documenti. A Carpi non si muove mai niente, ma qui c’è gente che non sa fare il suo lavoro: prendete dei provvedimenti”.

L’assessore Caruso ha replicato agli intervenuti rammentando che il Bilancio è uno strumento autorizzatorio, quindi tutto ciò che non è previsto è fuori bilancio. “Non si parla né di penali, né di risarcimento danni. Approvare un Bilancio di Previsione a fine giugno è di per sé una situazione fuori dall’ordinario e in quella data non era prevedibile che il Consiglio di Stato avrebbe sovvertito la sentenza dopo il primo grado di giudizio del TAR”. Caruso ha poi contestato le affermazioni di Andreoli sulle varie poste di Bilancio a cui si è attinto per coprire il debito ricordando anch’essa che ora il Comune possiede comunque 7200 metri quadrati di superficie complessiva di terreno in parte edificabile. “Le informazioni ai cittadini sono state corrette, non ci sto – ha concluso Caruso – a dire che celiamo e nascondiamo”. Il Direttore Corradini ha aggiunto che il Comune “ha discusso con i Finzi sul valore del terreno. Esiste una sentenza che dice che non si possono superare i valori ICI, che per noi sono di 900 mila euro, per loro di oltre 2 milioni. Il Consiglio di Stato ha tenuto in considerazione il valore venale”.

Il consigliere Andrea Losi (capogruppo della Lista civica Carpi 5 Stelle) ha criticato anch’egli in sede di dichiarazione di voto la gestione della vicenda dicendo che “avevamo 5 anni di tempo per fare il Piano e abbiamo un pochino dormito”. Roberto Andreoli ha dal canto suo segnalato che il Comune ha ora sì 7200 metri quadrati di terreno, “ma pagati 320 euro l’uno. Dovevate venire qui e dire che domattina sarebbero partiti i lavori per il prolungamento di via dell’Industria, questo dovevate fare. E usare le poste di Bilancio come polmoni di sfogo non è una bella cosa”. Il capogruppo del Pd Davide Dalle Ave ha infine ricordato come quella in discussione “fosse una vicenda complessa. La sentenza è definitiva e bisogna prenderne atto a livello di Bilancio. Politicamente sottolineo la motivazione della conclusione dell’anello della Tangenziale”.

Al momento del voto a favore della delibera si sono espressi Pd e Idv, contro Lega nord, PdL e Carpi 5 Stelle mentre ApC si è astenuta.

* breve riassunto della vicenda

Il Comune di Carpi, per completare la viabilità urbana a nord della città, ha avviato nel 2003 un procedimento espropriativo sui terreni (per 23035 mq complessivi) compresi nell’ambito urbanistico Zona E – produttiva polifunzionale – tipo E2 facenti parti di un’ipotesi di Piano Particolareggiato di iniziativa privata, inerenti le proprietà Finzi srl, AMRE srl, Bernini Luciano e Tiziano, Bernini Tiziano: questi sono stati oggetto di un accordo di cessione anticipata in luogo del procedimento di esproprio, dove era previsto che in caso di mancata realizzazione del Piano venisse corrisposta ai proprietari un’indennità da determinarsi secondo la normativa vigente in materia espropriativa. Allo scadere del termine la ditta Finzi Srl ha presentato un ricorso davanti al TAR Emilia-Romagna per l’accertamento del danno subito in seguito alla ritenuta violazione dell’accordo stipulato, e il pagamento dell’indennità di esproprio in base ai criteri di cui all’art. 5 dell’accordo suddetto. Il TAR nel 2011 ha rigettato, in quanto infondata, la domanda risarcitoria presentata dalla società ricorrente in via principale e accogliendo parzialmente la domanda in via subordinata, in base alla quale la Finzi s.r.l ha richiesto allora 2 milioni e 232 mila euro all’ente locale. Nonostante vari incontri ente locale e Finzi srl non hanno raggiunto intese consensuali: a parere del Comune questa somma non era determinata in conformità ai criteri di legge in materia di espropriazione per causa di pubblica utilità, che dispone di commisurare l’indennità con riferimento al valore venale del bene e tenendo conto del valore indicato dall’espropriato ai fini dell’imposta comunale sugli immobili. Il valore dell’area, con riferimento alla data del 16-03-2005, risultava determinato nella misura di euro 48,35 al mq. per un importo complessivo a parere del Comune di 968 mila euro. Finzi Srl ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo per l’Emilia Romagna e questo condannava il Comune a corrispondere l’importo di 910.500 euro (più gli interessi legali) alla ditta, in quanto in quella misura era stato attribuito dalle parti in sede di accordo come valore del terreno. Sempre la Finzi srl in seguito ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro questa sentenza del TAR, sostenendo che l’accordo di cessione prevedeva che la somma dovuta fosse determinata mediate criteri di legge in materia di espropriazione e comunque non inferiore alla valutazione indicata ai fini ICI nella delibera di Giunta del 14.11.2002. Tale delibera prevedeva un valore per le aree con quelle caratteristiche pari a 96,70 euro. Avendo recentemente il Consiglio di Stato accolto il ricorso il Comune ha così portato in Consiglio comunale giovedì 18 luglio la delibera che prevedeva una Variazione di Bilancio in conto capitale per 1 milione e 450 mila euro, per pagare l’onere derivante dalla sentenza definitiva del Consiglio di Stato sfavorevole all’ente locale.

 
















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