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Gioco d’azzardo, la Commissione regionale approva il progetto di legge per il contrasto e la prevenzione

gioco-azzardoVia libera dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini, alla proposta di legge regionale finalizzata a contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo e le sue ricadute personali, familiari e il danno sociale legato all’aumento nella popolazione della patologia di dipendenza correlata, denominata Gioco d’azzardo patologico (Gap). Il testo di legge è stato presentato da Beppe Pagani (Pd, primo firmatario) e sottoscritto anche dai presidenti dei gruppi di maggioranza: Marco Monari (Pd), Liana Barbati (Idv), Roberto Sconciaforni (Fds) e Gian Guido Naldi (Sel-Verdi). Il progetto di legge è atteso ora in Assemblea legislativa per l’approvazione definitiva.

Sono stati approvati anche 18 emendamenti a firma dal proponente Pagani e dalla relatrice Liana Barbati. Fra questi, quello all’articolo 6 (“L’ubicazione delle sale da gioco e la loro distanza dai luoghi sensibili”): secondo la proposta di modifica, si applicherà quanto previsto all’articolo 7, comma 10 del Decreto legge n. 158/2012. La modifica, hanno spiegato il proponente e la relatrice, si è resa necessaria dal momento che “le Regioni allo stato attuale non hanno alcuno spazio di intervento legislativo diretto sulla disciplina delle distanze delle case da gioco rispetto ai cosiddetti luoghi sensibili: istituti di istruzione primaria e secondaria, strutture sanitarie e ospedaliere, luoghi di culto centri socio-ricreativi e sportivi”. Anche sui contributi, è stato approvato un emendamento in cui si prevede che le “forme di premialità siano stabilite nel rispetto dei limiti previsti in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue)”. Viene inoltre previsto che i gestori, all’interno delle sale da gioco, “sono tenuti ad esporre un test di verifica, predisposto dall’Ausl competente per territorio, per una rapida autovalutazione del rischio di dipendenza”. Sempre all’interno, secondo quanto stabilito da un sub-emendamento di Barbati e Silvia Noè, i gestori sono tenuti a tenere depliant informativi riguardo la disponibilità dei servizi di assistenza. Infine, nella legge emendata sono previste le funzioni dell’Osservatorio regionale e le sanzioni e l’obbligo per i gestori di frequentare corsi di formazione predisposti dall’Ausl sui rischi del gioco patologico. Perplessità su quest’ultima proposta è stata manifestata da Alberto vecchi (Pdl): “C’è il rischio– ha detto- di accrescere burocrazia e spese per i piccoli gestori di bar e tabacchi, solo per avere al loro interno una o due slot”. Per Beppe Pagani “l’esercente deve essere consapevole e responsabile dell’esistenza di questa patologia. E’ auspicabile una alleanza virtuosa tra esercenti, associazioni e istituzioni per combattere questo fenomeno”.

La proposta di legge

La dipendenza da gioco d’azzardo, si legge nella relazione, è ormai considerata una vera e propria emergenza sociale di grande rilievo. Il gioco d’azzardo patologico non riguarda più una minoranza di cittadini, ma è diventato gioco industriale di massa. La finalità della proposta, è quella di dare la possibilità alle persone affette da gioco d’azzardo patologico di fare qualcosa per se stessi, la propria famiglia e la società e il risultato sarà un valore aggiunto per tutta la comunità emiliano-romagnola. Le misure prescritte nei 10 articoli della proposta di legge si pongono come principale finalità quella di definire i principi generali e gli strumenti per il contrasto, la prevenzione, la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico in collaborazione con istituzioni scolastiche, enti locali, Aziende sanitarie locali, Terzo settore e associazioni. Nel progetto di legge vengono inoltre individuate le misure sanitarie di carattere sperimentale e potranno essere promosse iniziative, da parte delle Ausl, che riguardano interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. In questo ambito sarà possibile attivare interventi di sperimentazione di offerte trattamentali anche di tipo residenziale e la costituzione di strutture specialistiche monotematiche e la formazione e l’aggiornamento specialistico degli operatori sociali e socio-sanitari.

La Regione Emilia Romagna rilascerà inoltre il marchio ‘Slot freE-R’ ai gestori di esercizi commerciali, circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di non installare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo.

 
















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