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Fabbriche aperte a Fiorano

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Colorobbia Italia, Ferro, Torrecid Group,: sono tre le aziende con stabilimenti a Fiorano che, fin dalla prima edizione, aderiscono a Fabbriche Aperte, iniziativa promossa da Federchimica Ceramicolor, Associazione Nazionale Colorifici Ceramici e Produttori di Ossidi Metallici, quest’anno in collaborazione con Acimac, Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica per mostrare al pubblico il lavoro che ogni giorno viene realizzato per perseguire concretamente lo sviluppo sostenibile e la crescita delle aziende e, allo stesso tempo, per continuare il dialogo diretto con cittadini, istituzioni e scuole.

Anche l’edizione 2013 è stata premiata dall’interessata partecipazione di diversi istituti scolastici di scuola secondaria, dai familiari dei lavoratori e da persone interessate a scoprire un capitolo del complesso e affascinante universo che permette alla ceramica industriale italiana, da pavimento e da rivestimento, di essere all’avanguardia mondiale per tecnologie, estetica, design, sostenibilità ambientale.

Il sindaco Claudio Pistoni ha visitato le tre aziende fioranesi per continuare il confronto con le imprese sull’attuale congiuntura, sulle prospettive, sulle tendenze del mercato, sulle strade da percorrere per sostenere l’economia del distretto, con l’obiettivo di dare efficacia, pur nei limiti delle scarse competenze concesse all’ente locale, al nuovo ruolo che il Comune di Fiorano Modenese ha intrapreso, scegliendo essere a fianco delle aziende, dei lavoratori, dei giovani con politiche attive e iniziative rivolte all’innovazione dell’economia.

“Esco dalla visita a Colorobbia, Ferro, Torrecid con un po’ più di ottimismo. Ho incontrato manager e aziende che credono e investono nella ricerca, nella innovazione, nella qualità di prodotto e di processo, nella sicurezza, nella formazione, nelle opportunità che offre sia il Made in Italy che la green economy, nella volontà di valorizzare la risorsa umana e i giovani, nonostante il contesto continui ad essere estremamente problematico”.

Nel corso della visita sono stati toccati diversi argomenti, come: la necessità di un più stretto rapporto fra scuola e mondo del lavoro, il peso della burocrazia e di leggi incapaci di essere al fianco del sistema economico, la necessità di fare ‘distretto’ in modo nuovo per affrontare il mercato globale, la qualità come caratteristica indispensabile del Made in Italy.
















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